di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è spento all’età di 89 anni il cardiologo Amato Olivieri, uno dei fondatori della casa di Cura Villa Anna e del Forum di zona San Giovanni. Consigliere comunale negli anni ’60 e primi anni ’70 della Democrazia Cristiana, Olivieri è stato anche tra i soci fondatori del Circolo Nautico Sambenedettese e dell’Aerocircolo Piceno. Nel 2017 ha ricevuto il Gran Pavese Rossoblù con la seguente motivazione: “Professionista apprezzato e stimato, praticante di discipline sportive esaltanti ed impegnative che lo hanno visto conseguire prestigiosi risultati, personalità dai mille interessi e dalle innumerevoli realizzazioni in diversi campi dell’agire umano, incarna le migliori virtù del popolo sambenedettese. La Città lo ringrazia riconoscente”. Il funerale avrà luogo martedì 6 novembre alle ore 15,30 nella Cattedrale Madonna della Marina.
Così il sindaco Pasqualino Piunti ricorda Olivieri: «Parlare di Amato Olivieri, che oggi ci ha lasciato, significa ripercorrere un pezzo importante della storia recente di questa città. Il dottor Olivieri è stato protagonista della vita sociale e culturale di San Benedetto del Tronto dagli anni ’70 in poi. Non mi dilungo sul percorso professionale: chi ne ha apprezzato le doti di medico plurispecializzato nel corso di un‘intensa attività nella sanità pubblica e privata può dire molto meglio di me quanto fosse stimato e ascoltato.
Il suo amore per la vita e le cose belle lo ha portato a dedicarsi a tante altre attività, tutte affrontate con passione e tenacia. Si è cimentato nell’Amministrazione della cosa pubblica sedendo in Consiglio Comunale per un decennio, e ha nutrito un amore sconfinato per tutto ciò che sapesse di libertà: mi riferisco al volo (prese il brevetto e contribuì a fondare aerocircoli e aviosuperfici), alla vela (fu tra i fondatori del Circolo Nautico Sambenedettese), alle corse di auto storiche (ha partecipato a diverse edizioni della “Mille miglia” con il figlio Luigi), alla cultura (ha promosso pittura, scultura e cultura con esposizioni pomeridiane e serali nella sua via Paolini, accogliendo mostre nel giardino della sua villa), alla natura e ai suoi frutti (ha creato con la moglie una rinomata azienda vitivinicola).
Una vita intensa e vissuta pienamente, la sua, della quale la Città ha beneficiato. Per questo lo scorso anno lo abbiamo voluto ringraziare attribuendogli il Gran Pavese Rossoblù e per questo ora la sua morte ci rende tutti più poveri».
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