Gioco d’azzardo, Ascoli è la città delle Marche dove si scommette di più. Urbinati: «La Regione ha fatto il suo dovere»

di REDAZIONE –

Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Fabio Urbinati: «Le Marche hanno un’ottima legge in materia, tutti gli attori coinvolti facciano la loro parte per arginare il fenomeno del gioco patologico» –

ASCOLI PICENO – Giochi d’azzardo, Ascoli Piceno è la città delle Marche nella quale la spesa per slot machine e scommesse è più alta, con una media di 1.726 euro pro capite nel 2017. A riportare i dati l’Ansa che riprende un’indagine condotta da Visual lab, in collaborazione con Dataninja ed Effecinque. «Questi dati non fanno che confermare ciò che sostengo da tempo: che è necessaria la massima regolamentazione del gioco d’azzardo per prevenire e contrastare le ludopatie, fenomeno sempre più in aumento in tutte le Marche». Così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, commenta la notizia battuta dall’agenzia di stampa.  «Non a caso – prosegue Urbinati – la Regione Marche ha legiferato sul tema e sappiamo che si tratta di una buona legge e di una legge che funziona, come ha dimostrato la recente sentenza del Tar delle Marche sul caso di Macerata. Dunque rinnovo ancora una volta l’appello ai sindaci ad utilizzare gli strumenti che la legge regionale mette a loro disposizione per garantire la quiete e la salute pubblica».

«Più volte io stesso, anche recentemente, – aggiunge ancora Urbinati – ho inviato più di una lettera all’Amministrazione comunale di San Benedetto ed alle autorità competenti chiedendo la revoca della licenza alla Admiral club di via Liberazione, essendo la sua attività in palese violazione di legge sulle distanze minime da luoghi sensibili per l’attività di raccolta di scommesse e di sale giochi con apparecchiature videolottery, ed in violazione delle disposizioni regionali e nazionali per il contrasto alle ludopatie».

«Come ribadiscono i dati diffusi oggi, quello del gioco d’azzardo patologico è un problema serio e sempre più dilagante, con gravi conseguenze a livello sociale e sanitario. – conclude Urbinati – La Regione ha fatto il suo dovere emanando un’ottima legge che non prevede solo limitazioni e sanzioni, ma anche percorsi formativi e riabilitativi per chi è caduto nella rete delle dipendenze dal gioco d’azzardo. Ora tutti gli attori coinvolti nell’applicazione della normativa devono fare la loro parte perché la legge sia più efficace possibile».

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