L’amata e invocata Sant’Apollonia

Il Sassoferrato, Sant'Apollonia, XVII secolo

di AMERICO MARCONI –

Il 9 febbraio si festeggia Sant’Apollonia; protettrice dei dentisti, degli igienisti dentali, degli odontotecnici e di chi soffre il mal di denti. Il giorno è occasione d’incontri conviviali tra colleghi, a ringraziamento di buon lavoro e buona salute sia per gli operatori che per i pazienti.
Correva l’anno 249 e in Egitto la città di Alessandria era infiammata da una persecuzione contro i Cristiani. Se non si rinnegava la propria religione, pronunciando parole blasfeme contro Dio, s’incorreva nella violenza della folla inferocita. Il primo a patirla fu il poeta Metras. Rifiutandosi di bestemmiare il Signore lo malmenarono, accecarono e lapidarono a morte. Poi fu la volta di Quinta. Fu costretta a recarsi in un tempio dove invece di porgere omaggio agli dèi pagani li insultò. I forsennati trascinarono Quinta per i calcagni sui sassi delle strade scorticandola e facendola morire. Infine catturarono Apollonia. Donna di mezza età che aveva condotto una vita esemplare. Le fu ripetuta la stessa richiesta: ripudiare e deridere il proprio Dio. Anche lei rifiutò e fu affidata al boia che con crudeltà le strappò i denti. Poi fu acceso un gran fuoco chiedendole per l’ultima volta di rinunciare alla sua fede o l’avrebbero bruciata viva. Apollonia si finse convinta e chiese di essere liberata. E in un attimo si gettò tra le fiamme. Dimostrando ai suoi persecutori che sceglieva con libertà e coraggio la morte del corpo in cambio della salvezza dell’anima. Attuando ciò che aveva sempre sostenuto: «Per un Cristiano breve è il patire, ma eterno è il gaudio!». Proclamata Santa è raffigurata con una lunga pinza che stringe un dente in una mano e nell’altra la palma del martirio.
La devozione a Santa Apollonia crebbe nei secoli: il mal di denti ha sempre fatto soffrire l’umanità. Il suo culto si diffuse a tal punto che non si contavano più i denti adorati come reliquie. Nel XVIII secolo papa Pio VI volle compiere un atto esemplare. Fece raccogliere dalle varie Chiese ben tre chili di denti-reliquie attribuiti alla Santa e chiusi in uno scrigno li gettò nel Tevere. Al di là delle curiosità storiche, la martire Apollonia è esemplare alla virtù della pazienza (da patire). Virtù indispensabile alle categorie degli odontoiatri, degli igienisti dentali e degli odontotecnici, ma ancor di più ai pazienti che senza pazienza perderebbero la loro stessa connotazione.

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