Cossignano, docufilm e romanzo sul travertino ascolano

di REDAZIONE –

COSSIGNANO – Il travertino ascolano, un viaggio nel tempo, nella storia della pietra che ha modellato la città di Ascoli Piceno. Questo il tema dell’incontro culturale, che si svolgerà venerdì 29 marzo alle ore 21 presso la Sala comunale Croce Azzurra di Cossignano. Il Centro per l’Integrazione e Studi interculturali (Cisi), in collaborazione con il Comune di Cossignano, propone alla cittadinanza la proiezione del film “La città di Pietra” di Giampiero Giorgi e la presentazione del libro “La Pietra del Diavolo”, a firma di Claudio Santucci: due chiavi di lettura apparentemente diverse di un territorio ricco di storia, di arte, di cultura e di voglia di distinguersi. Modererà l’incontro il Presidente Cisi Ivano Corradetti. Con il suo progetto, il Cisi racconta la città di Ascoli Piceno e la sua pietra ornamentale, regina e padrona: il travertino. Lo fa attraverso il film documentario di Giorgi, sull’attuale centro storico, di come sia giunto a noi attraverso l’evoluzione urbana, sociale, storica e architettonica, grazie al contributo di storici, geologi, archeologi e architetti e la penna dello scrittore Santucci che ha cercato di ricostruire la città del XIV secolo.

Protagonista della serata sarà dunque una pietra che, tratta dalle profondità della terra, posta sulla facciata di un antico palazzo nobiliare getta uno sguardo attento e riflessivo sulla realtà umana di una piccola citta ̀ di provincia. L’idea del docufilm nasce da un’osservazione piuttosto diffusa delle pietre, specialmente quelle di edifici e monumenti antichi, che vengono spesso considerate come mute testimoni della storia. L’originalità dell’opera sta invece nella decisione di dare voce e coscienza alla pietra, rendendola in tal modo soggetto attivo e narrante del film.

Le pietre utilizzate nelle costruzioni del centro storico di Ascoli Piceno sono frammenti di storia che testimoniano il passato; raccontando il percorso fatto da dove sono state prelevate, al luogo di destinazione per essere lavorate, montate e decorate secondo precise esigenze o necessità. Ogni pietra trasformata diventa funzione di una condizione sociale ed economica. Assume una relazione con il luogo e con le sue tradizioni. Le relazioni tra le pietre di una costruzione o di più̀ costruzioni consentono di ricostruire le fasi, i passaggi, le stratificazioni e le trasformazioni di uso della città.

Il romanzo di Claudio Santucci, invece, è ambientato nel 1300. Due studenti di Archeologia ritrovano, nella chiesa di Santa Maria in Pantano un rotolo di pergamene. In queste pagine è descritto il viaggio che un giovane frate compie da Firenze ad Ascoli. Il frate è il confessore di Cecco d’Ascoli negli ultimi giorni prima dell’esecuzione sul rogo. Il grande pensatore lo esorta a conoscere il mondo, gli uomini, a guardare quello che ha intorno con occhi sempre aperti e curiosi di nuove domande e nuove risposte. Gli affida, anche, un piccolo pezzo di travertino incoraggiando il giovane a recarsi a Asculo per vedere con i suoi occhi come questa città stia cambiando e fiorendo grazie all’utilizzo di questa pietra. Il frate, insomma, si troverà di fronte un mondo che sta cambiando, un mondo dove sono accesi mille fuochi di paure, guerra e miseria. Scoprirà che il suo vecchio saio non basta più a comprendere un mondo che non si limita più a dare risposte che vengono dal passato. Sta nascendo una nuova società, Asculo sta rifiorendo come una pianta che torna a ricevere acqua: sta per vedere la luce il Rinascimento. L’ingresso è libero.

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