Gli studenti dell’Istituto Capriotti in scena al Palariviera con “Il fantasma di Francavill”

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Che “Letture animate” non sia un corso di teatro è stato detto detto tante volte: non si impara a recitare, semmai a vivere nella realtà in continuo movimento in cui nuotiamo, talvolta con difficoltà. Niente dizione, niente mimo, né respirazione: purtroppo non c’è il tempo. Poco manca che i ragazzi debbano rinunciare anche alle prove. Il laboratorio è da sempre l’arte del ritaglio, del creare con gli scarti, della colletta e del risparmio, della bellezza e dell’imperfezione. L’autofinanziamento arriva con lavoretti da realizzare a basso costo e poi vendere. I ragazzi mettono al setaccio casa per trovare oggetti utili alle scene. Adattano, fino quasi a riscriverle, opere letterarie e teatrali in modo che ognuno possa avere un piccolo ruolo; in leggerezza, perché tutti ne hanno bisogno. Ritagliano minuti da dedicare alle prove, perché il laboratorio nasce come momento scolastico in cui tutti a scuola, a prescindere dalle difficoltà, possano sperimentare l’inclusione sociale. Il contatto tra realtà che viaggiano a velocità diverse crea scintille, fa sperimentare la complessità reale dell’inclusione, la frustrazione quando sembra di non riuscire a raggiungere l’obiettivo, ma anche il fuoco della passione che si accende in chi non vuole cedere agli ostacoli. È allora che nasce lo stupore: nel vedere come il tempo talvolta si fermi in un incontro di sguardi pieni di significato tra chi non può scambiare parole e, per qualche istante fa in modo che due mondi che viaggiano a velocità diverse possano guardare nella stessa direzione, verso la stessa meta.

A tal proposito il 19 maggio “Il fantasma di Francavill”, molto liberamente tratto da “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde, ha debuttato presso il Teatro San Filippo Neri, con il suo bagaglio di ansia, incoscienza, curiosità ed entusiasmo.  Il 3 giugno gli studenti dell’Istituto “Capriotti” saranno di nuovo in scena, stavolta sul palco grande del Palariviera, davanti agli oltre mille alunni della scuola con un messaggio importante da condividere con tutti, nello stesso momento: è possibile cambiare la realtà, questa è la sfida. Leggerezza e poesia. Fango e stelle. Risate e commozione. Tutto incluso. Come nella vita. Come in quella che vorrebbero.

«Sono orgogliosa di vedere anche quest’anno i nostri studenti in scena, tutti insieme, senza barriere, senza differenze – dichiara la Dirigente Scolastica, prof.ssa Elisa Vita – con un importante messaggio da diffondere: la gentilezza dell’animo potrebbe cambiare il mondo e noi proviamo nel nostro piccolo a cercare di cambiare le cose. La nostra scuola, da sempre inclusiva, pone al centro di ogni azione educativa e formativa l’alunno nella sua totalità per trarre da ognuno il meglio, secondo le proprie capacità e inclinazioni personali».

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