di REDAZIONE –
Il capogruppo in Consiglio regionale risponde così alle dichiarazioni dell’ex primario Mario Narcisi: «Instillare idee prive di fondamento con l’intento di seminare incertezza su temi tanto delicati è da irresponsabili» –
ASCOLI PICENO – Nuovo Hospice di San Benedetto del Tronto, il capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, replica alle dichiarazioni dell’ex primario di Rianimazione del Madonna del Soccorso, Mario Narcisi. «Sull’Hospice basta sciacallaggio. – afferma Urbinati – Non ricoscere l’utilità di questa struttura che sarà inaugurata a breve, la prima del nostro territorio, significa non solo non rispettare tutte quelle persone che vivono un momento così particolare e delicato come quello del fine vita e non rispettare le loro famiglie, ma anche non avere alcuna considerazione della battaglia portata avanti da anni dai comitati. L’Hospice, che è una struttura dedicata ad accogliere i malati terminali, è un presidio sanitario che abbiamo voluto tutti – prosegue Urbinati – e voglio sottolineare che la sua realizzazione, come nel resto d’Italia, è regolata da normative nazionali stringenti, anche riguardo alle necessità di un rispetto rafforzato della privacy degli ospiti della residenza e dei loro familiari. La struttura di San Benedetto sarà all’avanguardia, rispettosa delle regole ed a servizio degli utenti. Mi sembra sinceramente fuori luogo – continua Urbinati – disquisire sulla possibilità di costruire un Hospice all’interno di un ospedale o adiacente ad esso. Una questione che non fa differenza a confronto all’enorme portata del progetto complessivo dello struttura che, sottolineo, prima non esisteva a San Benedetto».
Il capogruppo lancia poi la stoccata all’ex primario. «Dov’era il dott. Narcisi quando il Madonna del Soccorso veniva smantellato davvero? Dov’erano tutti questi eroi moderni quando da professionisti all’interno del Madanno del Soccorso avevano voce in capitolo? Mi pare che in molti diventino eroi solo dopo la pensione».
Aggiunge ancora Urbinati: «Instillare poi l’idea che la nascita dell’Hospice possa significare lo smantellamento dell’ospedale e che sarebbe stato meglio pensare ad una struttura per per cure palliative è da irresponsabili. È il tentativo di seminare incertezza nei cittadini bisognosi di cure, servizi ed assistenza sanitari. Capisco – conclude Urbinati – che i numeri di crescita del Madonna del Soccorso dal 2015 ad oggi, quindi relativi a questa legislatura, hanno rotto le uova nel paniere di qualcuno che già da tempo prepara la sua campagna elettorale per prossime Regionali, ma i dati sono incontrovertibili e non mentono. Ringrazio chi ha sostenuto la realizzazione dell’Hospice e mi stringo accanto alle famiglie che si trovano a dover affrontare il delicato momento del fine vita di un proprio caro. Un momento che deve poter essere vissuto con dignità da parte del malato e dei suoi familiari con tutta l’assistenza sanitaria e psicologica necessaria, affinché l’inevitabile distacco, mai facile, sia più sopportabile e sereno possibile».
Copyright©2019 Il Graffio, riproduzione riservata