di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si fanno sempre più accesi i toni relativi la questione del nuovo Hospice a San Benedetto del Tronto. A tal proposito arriva la risposta del dott.Mario Narcisi – direttore del Dea dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto e Rappresentante provinciale dell’AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani e Medici dell’Emergenza Accettazione) – alle recenti dichiarazioni del consigliere del Pd in Regione Marche, Fabio Urbinati.
«In questi giorni, e non è un caso, a quanto pare, sta spopolando in Regione un gioco da tavolo “salva il piccolo ospedale”. – dichiara il dott.Narcisi – Si tratta della vicenda dell’Ospedale di Sassocorvaro, trasformato in Ospedale di Comunità (Casa della Salute) e ora in Casa di Cura Privata “Villa Montefeltro” di 54 p.l. contro le esplicite indicazioni del DM 70/2015 a partire da una dote iniziale di 12 p.l. di day surgery. Questo è quanto denunciato con la appassionata e sconcertante interrogazione n. 823/2019 dal consigliere Gianluca Busilacchi “ Attivazione chirurgia generale presso l’Ospedale di Comunità di Sassocorvaro” il 14-6-2019 e discussa il 17-6-2019 nella seduta n.133, che invito tutti ad ascoltare in rete (youtube)».
«A San Benedetto del Tronto, va in onda , invece, un’altra vicenda. – spiega Narcisi – Un Ospedale che dibatte il suo futuro tra un Ospedale di Base o un Presidio Sanitario che sarà utilizzato per Consultori, Diagnostica, Rsa ,spazi per l’Hospice e potrà erogare pronto soccorso ai Codici bianche e verdi. Su questi argomenti Urbinati tace. Va tutto bene, e che sarà mai? Un evidente segnale dello scollegamento dalla realtà, il Consigliere regionale ce lo aveva già dato qualche giorno prima con la convocazione di una conferenza stampa per diffondere alla popolazione un messaggio sullo stato di buona salute del “Madonna del Soccorso” con l’elencazione incontestabile del numero dei ricoveri ed degli interventi senza citare però i loro DRG, che invece evidenziano l’effettiva attività dell’Ospedale».
«Non era intervenuto, però, sul “Caso Agostini”, – aggiunge Narcisi – che preannunciava la riconversione dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto verso “una Struttura territoriale per la garanzia della Continuità Assistenziale”, come proponeva la DGR n. 81 del 28-1-2019 e contro la quale si era scagliata l’Assemblea del Pd di San Benedetto del Tronto “bacchettando” il Responsabile della Sanità nel Pd regionale, l’on Agostini. A questo punto, dica il consigliere regionale Urbinati, rappresentante Pd di questo territorio, ai cittadini Sambenedettesi quale Pd debbano seguire, se quello dell’Assemblea dell’Unione del Pd della Città di San Benedetto del Tronto o quello del Pd regionale?».
«I fatti sono incontrovertibili,- spiega Narcisi – vista la reazione scomposta verso chi ha criticato ultimamente il suo contributo allo smantellamento in atto del nostro Ospedale “Madonna del Soccorso” con la prossima apertura dell’Hospice all’interno dell’Ospedale e ci si chieda, tra l’altro, come mai sia sorto un Comitato spontaneo cittadino il 6-4-2019 “Salviamo il Madonna del Soccorso”. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Come volevasi dimostrare, irresponsabile è, sopratutto se trattasi di un eletto, chi prende in giro i suoi elettori e tutti coloro che hanno la sventura di leggere o ascoltare i suoi interventi.
Si minacciava un giorno di denunciare alla Procura della Repubblica per “procurato allarme” chi mai avesse sostenuto che l’Ospedale Madonna del Soccorso fosse destinato allo smantellamento».
«Ora, invece, visto che la minaccia non ha sortito effetto, e che anzi sono insorti i cittadini a denunciare l’intenzione dei nostri politici circa il futuro della struttura, lo stesso minacciatore sostiene che l’Ospedale di San Benedetto è stato smantellato da tempo, addirittura da anni, quando chi scrive era ancora in servizio. – dichiara Narcisi – Chi ci capisce è bravo. Ho avuto la fortuna di lavorare in Ospedale, punto di riferimento di tutta la Provincia , del circondario limitrofo ed oltre, con grandi colleghi professionistici e finché ci siamo stati nessuno si è permesso di smantellare e ho sempre fatto la mia parte. Ricordo la DGR , approvata e finanziata, n. 271 del 9-2-2010 per la NCH (Neurochirurgia) a San Benedetto , che non è stata mai bocciata e che risulta ancora “congelata” in Regione. Di ciò dovrebbe informarsi. Essere “eroe” è stato per me sempre facile poiché non ho ingannato mai nessuno e il compito che mi sono dato,specialmente in questo momento, è quello di informare correttamente l’opinione pubblica su una materia che conosco bene, come la Sanità. “Sciacallaggio” lo fa chi approfitta della buona fede della gente ignara, diffondendo notizie imprecise, incomplete e forvianti».
«Pensare ad un Reparto di Cure Palliative non è da “irresponsabile”. – commenta Narcisi – Anzi , esso si rivolgerebbe a tutti i pazienti con qualsiasi patologia e gestirebbe con maggiore efficacia e competenza l’Adi, l’Assistenza Domiciliare Integrata ,ora che è stata potenziata dalla Regione con la Assistenza Diagnostica sanitaria domiciliare. La carenza, in passato, di questo Servizio è stata la causa dell’uso improprio degli Ospedali , ben 13 Ospedali dell’entroterra ,che sono stati declassati a cronicari e ora capita al Madonna del Soccorso.
Sostiene, poi, il nostro minacciatore che noi non riconosciamo l’utilità dell’Hospice, realizzato all’interno di quel che resta del nostro Ospedale e che sarà inaugurato tra poco e che perciò saremmo degli sciacalli in quanto non solo non rispetteremo “tutte quelle persone che vivono un momento così particolare e delicato come quello del fine vita” e non rispetteremo ” le loro famiglie”, ma anche non avremmo ” alcuna considerazione della battaglia portata avanti da anni dai Comitati. A parte la considerazione che non si capisce a quali Comitati l’eletto voglia riferirsi, (non certo quello sorto di recente a difesa della struttura ospedaliera) ma è davvero singolare come tenti di fuorviare il nostro pensiero distorcendo quanto da noi sostenuto da sempre»
«Per la cronaca è bene ricordare che noi medici ospedalieri, il sottoscritto e le mie compiante colleghe dr.sse Teresa Fantini e Maribelle Carassi, ci recammo a Milano alla inaugurazione del primo Hospice in Italia e partecipammo al primo Corso tenuto dal prof. Ventaffrida e dal dott. De Conno, dell’Istituto Naz. per lo Studio e la Cura dei Tumori , a Belgirate sul “Trattamento multimodale nel dolore da cancro” : si somministrava per la prima volta in Italia la morfina per os. – ricorda Narcisi – Incominciammo tale trattamento per i nostri pazienti fin dal 1983, con un prodotto galenico. Questo solo per dimostrare che il problema è stato sempre seguito con grande sensibilità e partecipazione da parte dell’Ospedale e dei suoi Sanitari preposti senza il bisogno ne’ di Comitati promotori ne’ di Supporter politico e che il Personale medico non abbia mai avuto niente da apprendere da nessuno in questo specifico campo e su questa problematica».
«Giammai abbiamo disconosciuto l’utilità dell’Hospice. – dichiara Narcisi – Abbiamo solo sostenuto che tale struttura residenziale,indiscutibilmente utile, opportuna e doverosa, doveva trovare allocazione proprio per la sua caratteristica intrinseca non all’interno dell’Ospedale Madonna del Soccorso ma in un luogo separato, come ci avevano insegnato, vuoi per il dovuto e necessario rispetto, anche in tema di privacy per quel tipo particolare di utenti , vuoi per la la salvaguardia della funzionalità dell’Ospedale. Abbiamo anche sostenuto che allocare l’Hospice al 5° piano accanto al reparto di Ginecologia e Ostetricia fosse quanto mai inopportuno e sconsiderato e tale scelta , anche se fosse caduta in altro spazio, sottraendo posti letto ai pazienti dell’Ospedale, comportava sostanzialmente lo smantellamento del Madonna del Soccorso affamato di posti letto e costretto a rivolgersi alla Sanità Privata per soddisfare le esigenze del Pronto Soccorso con i suoi numeri che tutti conosciamo».
«Basta ricordare l’appello dei Sindacati del Comparto, di Orgoglio Civico, di Cittadinanza attiva, sullo squilibrio dei posti letto per acuti tra le Aree Vaste della Regione e la recente convenzione con Villa Anna. – dichiara Narcisi – Dai bilanci di esercizio dell’ASUR si ricava che l’incremento dei costi per l’acquisto di prestazioni dal Privato nelle Marche è salito di 55 milioni di euro nel giro di 5 anni. Quali scelte programmatorie sostengono questo indirizzo? Nel Piano Sanitario Regionale non ve n’è traccia. Di fronte a questa situazione ci viene anche detto che l’Ospedale “Madonna del Soccorso “sarà in futuro un Presidio sanitario per i codici bianchi e verdi. Ci dica il signor Urbinati in quali altri Ospedali delle Marche sono presenti gli Hospice ? Come mai, se fosse “regolato da normative nazionali così stringenti”, non è presente all’interno dell’Ospedale di Ancona, dell’Ospedale di Pesaro, dell’Ospedale di Teramo?»
«Quindi, egregio Consigliere regionale, – conclude Narcisi – prima di prendersela con i pensionati che hanno contribuito durante la vita lavorativa a tirare la carretta della Sanità pubblica e che non sono come lei in perenne campagna elettorale e che non hanno ora altri interessi se non il buon funzionamento dell’Ospedale diversamente da chi dovrà affrontare il vaglio dei cittadini nelle prossime votazioni, cerchi di capire bene quando legge, di ascoltare la vera voce dei cittadini e dei Comitati ( leggasi quello sorto di recente per la salvaguardia del nostro Ospedale) e di tener presente che il 18 giugno u.s. la mozione sulla sanità ( che dovrebbe essere a Lei ben nota) è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto».
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