di MASSIMO CONSORTI –
Certo che ai nostri cugini d’Oltralpe, il riconoscimento dato alla pizza dall’Unesco non è andato giù per niente. Erano gli unici, fino a questo momento, a potersi fregiare di un riconoscimento, quello dato allo Champagne nel 2015, che possiamo definire “voluttuario”. Ed ecco che i maledetti eredi dei romani, cioè noi italiani, otteniamo quello ben più importante dato alla storia, alla tradizione, alla perizia di un intero popolo, quello napoletano.
Asterix e Obelix, parecchio innervositi dalla situazione che si è venuta a creare, si sono rivolti allora direttamente al Presidente Macron e con la bava alla bocca gli hanno intimato “devi far riconoscere la baguette patrimonio dell’umanità”.
Sapendo come sono fatti i suoi connazionali, Macron ha immediatamente detto di sì perché quegli sciovinisti di maitres boulangers, minacciavano di bruciare tutte le pizzerie di Francia. Macron ci proverà sicuramente ma dubitiamo che possa avere successo per una serie infinita di ragioni, a partire dalla diffusione del prodotto a livello internazionale.
Se la pizza la puoi infatti trovare anche nei peggiori bar di Caracas, la baguette la trovi al massimo a Times Square perché nel Bronx è già un oggetto sconosciuto. È vero, la si trova alla Coop, alla Conad (quando non partorisce nessuno), alla Esselunga e a Carrefour ma non hanno la stessa fragranza di quelle acquistate e consumate in strada a Parigi, quindi, dove si trova la baguette? A Parigi e basta.
Di pizze invece, ottime, davvero da sballo, ne abbiamo mangiate in ogni parte del mondo e, informandoci quatti quatti su chi fosse il pizzaiolo, ci hanno sempre risposto che era o un napoletano o uno che aveva imparato a farla a Napoli.
Infine c’è un altro punto non a favore del riconoscimento della baguette, la richiesta fatta dagli italiani a favore del Prosecco. La candidatura delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, è stata avanzata ufficialmente lo scorso anno, dopo che il bianco italiano con le bollicine ha doppiato lo champagne nelle esportazioni.
Asterix, fattene una ragione, stavolta ha vinto Cesare.