di VITTORIO CAMACCI –
PORTO SAN GIORGIO – La Maratona del Piceno-Fermano è sempre stata un momento di partecipazione collettiva importante, sin dai tempi in cui si svolgeva all’ interno del territorio fermano, allora provincia picena, precisamente a Grottazzolina. Una vera e propria festa dello sport legata al territorio e alle sue realtà come il turismo, la gastronomia e l’industria. Un’organizzazione disponibile che offriva ai maratoneti e ai loro accompagnatori una calorosa accoglienza oltre alla soluzione di ogni piccolo problema, un’ospitalità che a volte andava oltre il dovuto. Nulla dura per sempre e per cercare una collocazione territoriale più agevole si lasciarono i luoghi del cuore per spostarsi sulla costa, pensando all’impatto maggiormente positivo che la maratona avrebbe avuto da un punto di vista ambientale, turistico e sociale.
La prova marchigiana, che ormai è una mezzamaratona inserita nel calendario regionale Fidal, viene allestita ogni anno con molta attenzione e competenza dall’Associazione Podistica Valtenna del patron Bruno Andreani, che mette in campo tutte le sue forze per dar vita ad una manifestazione che conta 37 anni di vita e che è vanto di un intero territorio oltre a ricordare anche il primo ideatore della gara Egidio Lattanzi in questo 4° Memorial a lui dedicato in compagnia quest’anno anche a Pasquale Del Moro, indimenticabile patron dell’Atletica Sangiorgese. Eppure la manifestazione non decolla e ti ritrovi nel bel mezzo di una gara che non ti aspetti, con soli 340 arrivati, malgrado intorno ad essa c’è un grosso impatto mediatico, con autobus arrivati da altre regioni e dall’estero : Lazio, Umbria, Ungheria, Cecoslovacchia, Israele.
Tantissimi partecipanti nella passeggiata del sabato, quasi 250 nella gara di contorno di 10,5 chilometri ed un’ infinità alla non competitiva “Parti Con Noi” di 5 chilometri, dimostra che la scelta ha un futuro, anche proseguendo sulla strada di una prova prettamente amatoriale. Quest’anno la zona partenza è rimasta sul Lungomare Gramsci e la gara si è così sviluppata su di un circuito di 10,5 chilometri completamente pianeggiante e chiuso al traffico compreso tra il porto ed il Lido di Fermo, in gran parte tracciato sul lungomare con attraversamento della litoranea fermana.
In una fresca e nuvolosa mattinata di inizio autunno, è stato il 37enne olimpionico ucraino Vasyl Oleksandrovych Matviychuk, ex atleta di punta della Cover Mapei di Verbania, ora targato Gabbi Bologna, a tagliare per primo il traguardo, per il secondo anno consecutivo, in 1h 07′ 04″ ( record della corsa ) , che si è liberato solo negli ultimi metri della compagnia del pugliese Dario Santoro ( 1h 07′ 53″ ). Terzo staccato di più di nove minuti è giunto l’ ex pugile di Casette D’Ete Marvin Perugini.
Nella gara femminile, ancora una vittoria per la migliore specialista marchigiana del mezzofondo prolungato, Marcella Mancini prima in ( 1h 20′ 09″ ), addirittura decima assoluta, non ha dovuto faticare molto per lasciarsi alle spalle l’ impiegata recanatese Francesca Bravi ( 1h 24′ 07″ ) e l’ umbra Valentina Cavallucci ( 1h 31′ 15″ ). Nella 10,5 chilometri di contorno successi importanti per il fattorino sambenedettese Gianmarco Scacchia( 37′ 08″ ) e l’ insegnante civitanovese Giuseppina Piccaluga ( 41′ 52″ ).
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