Olive pubbliche, parte la raccolta a Grottammare

di REDAZIONE –

I nove affidatari dovranno regalare un litro di olio ciascuno alle scuole cittadine –

GROTTAMMARE – É in partenza la raccolta delle olive degli alberi pubblici cittadini. L’assegnazione delle piante idonee alla raccolta è avvenuta nei giorni scorsi, negli uffici del servizio Ambiente: i 201 alberi di ulivo sono stati suddivisi tra le 9 persone che avevano fatto richiesta al  Comune e ad ognuno di esse è stato concesso un lotto da 22 piante. (Le 3 rimanenti sono state distribuite ai primi tre richiedenti, secondo il criterio della data di presentazione della domanda al Protocollo del Comune). A prescindere dall’esito della raccolta e dalla quantità di olio prodotto, gli assegnatari hanno l’obbligo di consegnare a titolo gratuito un litro di olio ciascuno alle scuole di Grottammare.

Le piante si trovano nei più grandi parchi della città (Parco della Madonnina, Parco I Maggio, Bosco dell’Allegria, Parco Bau), ma anche in più piccoli spazi verdi di quartiere. Gli assegnatari provvederanno, oltre alla raccolta dei frutti, anche alla potatura degli alberi. Si tratta di un obbligo previsto nel documento di concessione da rispettare entro il 30 aprile 2020, pena l’esclusione dall’assegnazione il prossimo anno. La raccolta delle olive pubbliche è una iniziativa annuale promossa a partire dal 2013, per rispondere alle richieste di alcuni cittadini interessati.  Le piante censite vengono suddivise in lotti, in base al numero dei richiedenti. Gli ulivi sono concessi a titolo gratuito.

Secondo il disciplinare tecnico comportamentale che regola l’iniziativa, l’attività di raccolta deve essere effettuata personalmente dal titolare della concessione, o al più, con l’ausilio dei soggetti indicati nell’istanza di assegnazione.  L’assegnatario può svolgere  esclusivamente le attività strettamente finalizzate alla raccolta dei frutti e alla successiva potatura degli alberi, comprensiva del corretto smaltimento dei relativi residui. Il raccolto deve essere destinato al solo consumo personale. La violazione di tale obbligo comporta il diritto del Comune a richiedere il corrispettivo eventualmente ottenuto dalla commercializzazione delle olive o dell’olio da esse ricavato. La somma recuperata sarà destinata a fini sociali.

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