Ivano Dionigi apre le Giornate della Partecipazione a Grottammare

di REDAZIONE –

GROTTAMMARE – Si aprirà martedì 12 novembre, con la presenza del prof. Ivano Dionigi, la rassegna “Incontri” del calendario delle Giornate della Partecipazione. Ivano Dionigi, nato a Pesaro, è professore ordinario di Lingua e Letteratura Latina, presidente della Pontificia Accademia di Latinità, fondatore e direttore del Centro Studi “La permanenza del Classico” dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, di cui è stato Magnifico Rettore dal 2009 al 2015. L’incontro in programma nel Teatro dell’Arancio, alle ore 21.15 (gratuito), prende il titolo dall’ultima opera dell’accademico, “Osa sapere”,  in cui l’autore afferma la necessità della politica, ricordando la lezione di Roma che divenne grande aprendosi ai nuovi popoli e riconoscendo cittadini (cives) gli stranieri, i «nemici» (hostes), e auspica un nuovo umanesimo da affidare anzitutto alle Università e a coloro che intendono professare la conoscenza, la verità, la pietas.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’associazione “I luoghi della scrittura” e rappresenta uno dei momenti di approfondimento culturale promossi accanto al ciclo delle assemblee di quartiere. Diversi gli argomenti di riflessione contenuti nel programma, che spazia dalla trasparenza (26 novembre per la Giornata della trasparenza, con il prof. Giulio Maria Salerno e l’avv. Massimo Spinozzi), alla pace (7 dicembre, con Flavio Lotti della Tavola della pace) e all’economia civile  (19 gennaio 2020, con l’economista Stefano Zamagni).

«Abbiamo sempre pensato a Grottammare come a una grande piazza dove pensare insieme sul presente, nonché un crocevia di incontri con i più autorevoli intellettuali contemporanei. – afferma il sindaco Enrico Piergallini – D’altra parte, non esiste partecipazione senza la preparazione ad esercitarla: questa serie di incontri servirà a fornirci gli strumenti per partecipare meglio. La presenza di Ivano Dionigi rende le Giornate della partecipazione di quest’anno particolarmente importanti. É un intellettuale che utilizza l’antico per comprendere meglio la contemporaneità, dall’incontro usciremo più consapevoli sul ruolo fondamentale delle migrazioni e sulla necessità di non essere schiavi della tecnologia».

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