di REDAZIONE –
Passi avanti rilevanti nella costruzione di un modello di contratto di area umida da utilizzare per le due realtà –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolto a San Benedetto del Tronto il terzo Meeting del progetto comunitario Crew che vede impegnate realtà di Italia e Croazia per la costruzione di un metodo di gestione integrata delle aree umide costiere. Il progetto coinvolge realtà italiane (San Benedetto con la sua Riserva Sentina, l’Unione Territoriale della Bassa Friulana con la sua laguna di Marano, l’Agenzia per lo Sviluppo dell’area nord Barese Ofantina, l’Università Iuav di Venezia e quella di Camerino) e croate (Istituzioni pubbliche per la gestione delle aree naturali protette delle contee di Zara, Istria e Dubrovnik) accomunate dall’intento di costruire un accordo tra soggetti pubblici, realtà imprenditoriali interessate e associazioni ambientaliste capace di assicurare una gestione integrata, coordinata dei fiumi e delle aree umide dei due Paesi.
I Contratti di Fiume sono infatti strumenti volontari, espressamente previsti dalle direttive comunitarie in materia di tutela ambientale, di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.
Il meeting sambenedettese si è svolto in due giornate: mercoledì 13 ottobre i delegati si sono recati a Verucchio, nel riminese, per conoscere da vicino l’esperienza della genesi e dello sviluppo del contratto di fiume Marecchia stipulato nel 2013. Giovedì 14 ottobre invece le delegazioni hanno fatto il punto sullo stato di attuazione dei vari passaggi necessari per arrivare alla stipula del contratto di fiume.
«Dal confronto con i partner – dice in proposito l’assessore all’ambiente, Andrea Traini – abbiamo constatato che San Benedetto si colloca in una fase piuttosto avanzata dell’attuazione del progetto. Proprio alla vigilia di questo meeting abbiamo promosso un terzo incontro con tutti i cosiddetti stakeholders, ovvero tutti i soggetti pubblici e privati che hanno interesse, per amore della Sentina o per compiti istituzionali, ad una gestione coordinata dell’area protetta. Grazie a questi incontri, dai quali sono scaturiti interessanti spunti riguardanti rischi ed opportunità di un tale processo, siamo stati in grado di proporre ai partner di Crew uno schema di Documento di Intenti che costituisce il punto di partenza per arrivare, attraverso precisi passaggi tecnici e amministrativi, alla stipula del contratto vero e proprio».
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