di MASSIMO CONSORTI –
La difesa dei due killer psicopatici di Erba, incurante delle prove e delle testimonianze emerse durante i tre gradi di giudizio, con lo slancio tipico dei CSI ha provato a riaprire il processo tirando in ballo domineddio. Dunque, dice la difesa “alla luce dei progressi scientifici si ripropongono, esami su campioni biologici, reperti e corpi di reato affinché possano essere isolati profili genetici, non rilevati durante le indagini espletate nel lontano 2007. Tra questi, oltre alle formazioni pilifere rinvenute sulla felpa del piccolo Youssef, anche i margini ungueali delle vittime, un accendino trovato sul pianerottolo della famiglia Castagna, una traccia ematica rinvenuta su terrazzino della casa di Raffaella Castagna, tre giacconi appartenuti rispettivamente a Raffaella Castagna, Valeria Cherubini e Paola Galli, un mazzo di chiavi e pure due tende montate nella casa del signor Frigerio (l’unico sopravvissuto) e la tenda nell’appartamento di Valeria Cherubini alla quale la donna si aggrappò, dopo essere stata aggredita al piano di sotto”.
La Corte d’Appello di Brescia, volendo sintetizzare la sentenza di inammissibilità, ha risposto “Maddeché!” e il caso di Rosa e Olindo è stato definitivamente archiviato.
Questo processo, lo diciamo senza vergogna, nel 2007 ci intrigò parecchio non solo per le modalità con cui i due killer portarono a termine la strage, ma per il profilo sgangherato di una coppia cattiva dentro, piena di rancori più o meno nascosti con i vicini di casa e mezzo mondo, dispettosa come chihuahua, invidiosa, frustrata, priva di qualsiasi capacità critica.
Il rapporto fra Rosa e Olindo, reso morboso da una continua ricerca di identità personale in fondo mai emersa, fu al centro di dibattiti senza fine fra psichiatri, sociologi, antropologi, criminologi, preti e chierichetti.
Per mesi tennero banco nei talk-show perchè, a vederli di persona e guardandoli in faccia, a parte l’occhio assassino di Rosa e la finta gentilezza di Olindo, palesata da un fisico corpulento e il viso tondo, non avevano nulla di così terribile che non si possa vedere in persone che si incontrano ogni giorno per strada. E noi di persone così ne abbiamo incontrate e ne incontriamo. Purtroppo.