I cinema si tingono di rosa con “Quello che non so di lei” e “Lady Bird”

di EUGENIO DE ANGELIS –

Ben cinque i film che superano il milione di incasso nell’ultimo weekend, tra i quali si segnala Il filo nascosto, l’attesa opera di Paul Thomas Anderson che contiene quella che dovrebbe essere l’ultima interpretazione di un attore monumentale come Daniel Day Lewis; come sempre con PTA un film da vedere e (rivedere). Le uscite di questa settimana si distinguono invece per una nettissima prevalenza di protagoniste femminili, a partire da Quello che non so di lei, l’ultima fatica di Roman Polanski.

Polanski affianca alla sua musa Emmanuele Seigner la bellezza statuaria di Eva Green in un film dal classico soggetto polanskiano che gioca con le aspettative degli spettatori e con l’abbattimento delle barriere tra realtà e finzione attraverso una marcata componente metatestuale. Una scrittrice (Seigner) in crisi creativa conosce la ghost writer Elle (Green) e tra le due nasce un’immediata intesa, ma quando iniziano a vivere insieme il rapporto tra di loro prende pieghe inaspettate. Presentato a Cannes e co-sceneggiato da Assayas (non casuali quindi gli echi da Sils Maria) è un noir teso e sorprendente che ragiona sull’ossessione, sul tema del doppio e della proprietà intellettuale dell’opera artistica attraverso un efficace quanto intricato gioco di depistaggi. Un’altra perla nella filmografia di un regista infinito.

Un film tutto al femminile è poi Lady Bird, anche dietro la macchina da presa. SI tratta infatti del lungometraggio d’esordio di Greta Gerwin, attrice icona del cinema indipendente da Baumbach a Mills a Stillman che con questo suo primo film ha fatto incetta di premi in tutti i festival nei quali è transitata (ed è tra i candidati all’Oscar per il miglior film). L’opera rispecchia in pieno l’immagine della Gerwin attrice: delicata e stralunata, orgogliosamente semplice nel percorrere un apparentemente banale racconto di formazione di una liceale (ottima Saoirse Ronan, ormai sempre più lanciata) all’inizio degli anni duemila, tra balli di fine anno, prime esperienze sessuali e inevitabili problemi adolescenziali, incentrati soprattutto sul complesso rapporto con la madre. Si inserisce perfettamente nella tradizione indie americana e non è quindi per tutti i palati, ma rimane un esordio interessante.

Altra protagonista femminile è la Red Sparrow interpretata da Jennifer Lawrence, ex ballerina divenuta suo malgrado una spia russa che, coniugando arti marziali e sex appeal, dovrà scoprire l’infiltrato americano all’interno della sua intelligence tra doppi e tripli giochi. Molto lontano dai film presentati più sopra, è un onesto thriller spionistico diretto dalla mano esperta di Francis Lawrence (Hunger Games). Pur non esente da difetti, come l’imperdonabile rappresentazione semplicistica dei russi che sembra uscire direttamente da scenari pre-’89, Red Sparrow ha però il pregio di unire discrete scene d’azione a una sceneggiatura compatta, impreziosita dal fascino manipolatorio della Lawrance.

In una settimana in cui le donne la fanno da padrone vale la pena ricordare anche l’uscita di Dark Night di Tim Sutton, film presentato a Venezia che, sulle evidenti orme di Elephant di Van Sant, rimette in scena il massacro avvenuto in un cinema americano durante la proiezione del Cavaliero Oscuro, così come meritevole di menzione è il fantasy-horror giapponese Tokyo Ghoul, tratto dal celebre manga e nelle sale italiane solo il 6 e 7 marzo grazie a Nexo Digital. Tra i film italiani è in uscita il nuovo film di Alessandro Genovesi con Diego Abatantuono, Salvatore Esposito e Monica Guerritore. Pur non essendo la migliore opera del regista Puoi baciare lo sposo si distingue per il tentativo di coniugare in commedia temi come l’omosessualità e l’accettazione del diverso.