di REDAZIONE –
RIPATRANSONE – La lotta all’usura è una missione che il Credito Cooperativo persegue da sempre, in quanto s’ispira ai principi di solidarietà e miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche delle comunità in cui le banche di credito cooperativo operano. «Dal 2007 – ricorda il Direttore della Bcc di Ripatransone e del Fermano, Vito Verdecchia – abbiamo stipulato una convenzione con la Fondazione Monsignor Traini Onlus, che a nostro avviso acquista ancor più valore oggi, in una situazione causata dalla pandemia in cui le famiglie e l’intero sistema economico italiano, a maggior ragione il tessuto delle piccole e medie imprese e dei commercianti ed artigiani, potrebbe essere preda di chi pratica l’usura».
La Bcc di Ripatransone e del Fermano, dunque, collabora con la “Fondazione Monsignor Traini”, la cui missione è quella di ascoltare le persone e le famiglie che versano in condizioni di indebitamento e che sono a rischio di usura o sotto usura, richiedere la documentazione che comprova tale stato, fornisce consulenza legale e finanziaria, rilascia le garanzie necessarie per accedere a crediti bancari, svolge un’azione preventiva, di carattere educativo ed informativo, diffondendo una cultura ispirata ai valori della solidarietà e della sobrietà.
Nello specifico, l’oggetto della convenzione riguarda l’agevolazione al credito bancario, attraverso il Fondo Antiusura, per soggetti “non bancabili” che vogliano però ristrutturare le proprie posizioni. «Riteniamo – conclude il direttore Verdecchia – che il richiamo dell’Unità d’Informazione Finanziaria (UIF) e della Banca d’Italia, relavito ad un impegno particolare richiesto ai soggetti chiave del sistema nazionale di prevenzione antiriciclaggio, tra cui gli istituti bancari, sia quanto mai opportuno, anche perché i recenti dati del Viminale confermano che nel periodo di chiusura per pandemia l’unico reato a crescere in Italia, del 9,6%, è stato proprio quello di usura».
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