di REDAZIONE –
GROTTAMMARE – «La musica oltre ad emozionare deve educare il pubblico al senso del bello e del bene». Così per Franz Liszt, ha ricordato il noto musicologo Piero Rattalino, insignito al Teatro delle Energie del prestigioso Premio “Le Radici della musica” nell’ambito della 18esima edizione del Festivaliszt, organizzato dalla Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, sezione “Petrini” di San Benedetto del Tronto con la collaborazione del Comune. Il teatro chiuso dal mese di febbraio ha riaperto per questo importante evento, nel pieno rispetto delle normative anti Covid, passando da 396 posti a 112, tutti occupati da spettatori delle diverse età, appassionati della musica da camera che hanno osservato il distanziamento.
“Al maestro Piero Rattalino, pianista, musicologo, studioso della storia del pianoforte e dell’interpretazione, didatta di fama internazionale, direttore artistico di prestigiosi enti culturali, per la ricerca costante, l’opera di divulgazione attraverso oltre 50 volumi scritti, editi da Garzanti, Mondadori, Ricordi, l’attività di insegnamento che ha portato i suoi allievi ad aggiudicarsi i primi premi nei più importanti concorsi internazionali”: questa la motivazione del Premio che è stata letta dalla direttrice artistica del Festival, Francesca Virgili alla presenza del sindaco Enrico Piergallini che gli ha consegnato la scultura, opera dell’artista Francesco Santori, e del presidente della Gioventù musicale, Rita Virgili.
«Abbiamo riaperto il teatro, in assoluta sicurezza – ha voluto sottolineare il primo cittadino, perché il festival testimonia una traccia profonda della storia della nostra città, il passaggio del grande compositore ungherese che ivi soggiornò nel 1968 per un’intera estate e non potevamo perdere questa importante edizione che segna il traguardo dei 18 anni». É stata una bellissima serata, molto coinvolgente. Brillante, colto, abile intrattenitore, il maestro Rattalino si è definito un fan accanito di Liszt e si è detto orgoglioso del Premio regalando una lectio magistralis sulla funzione della musica che deve arrivare nel profondo del cuore, scuotere la mente quello che non fa un’intelligenza artificiale. Si è soffermato sulla poetica dell’Ungherese ed ha continuato ad intrattenere il pubblico con la consueta ironia e grande preparazione parlando oltre del programma anche dei problemi della musica di ieri e di oggi.
Alla fine della serata, a proscenio chiuso, è anche sceso in platea, fin oltre la mezzanotte, a dialogare e confrontarsi con il pubblico. Ha rivelato anche vezzi del grande compositore ungherese e curiosità “amava essere adulato, e nei salotti vantava titoli nobiliari che non possedeva”. Molto apprezzato ed applaudito il concerto conferenza della pianista Ilia Kim che ha suonato brani di Schubert, oltre al Sonetto del Petrarca e Funerali di Liszt in modo impareggiabile. Le sue mani leggiadre, hanno sfiorato delicatamente i tasti del pianoforte, in un rapporto empatico con il pubblico. Il Festivaliszt prosegue lunedì, sempre al Teatro delle Energie, con il concerto del giovane virtuoso coreano, Aristo Sham che eseguirà musiche di Brahms, Liszt e Prokofev, quindi ciclo di due concerti, omaggio a Bethoveen, del pianista francese Pierre Reach, il 25 e 27 agosto. Concerto finale del duo Pollice, il 29 agosto al Teatro Mercantini di Ripatransone.
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