di REDAZIONE –
L’artista Lakota Jim Yellowhawk pubblica il suo primo libro con la Mauna Kea: una raccolta di opere che testimoniano lo spirito dei Lakota-Sioux, fiero popolo di Toro Seduto –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – É grazie alla casa editrice sambenedettese Mauna Kea, – già nota per aver pubblicato il Lessico Lakota, che contiene il primo dizionario Italiano-Lakota, che esce in questi giorni nelle librerie italiane e negli shop online un libro da non perdere per tutti gli appassionati di Nativi Americani: Spirito Lakota. Lakota Spirit, una opera completamente bilingue, con testo in italiano e in inglese. L’artista Lakota Jim Yellowhawk racconta, con parole e stupende opere, il passato e il presente del suo fiero popolo. Attraverso 70 stupende tavole a colori, Yellowhawk ci dischiude le porte della cultura Lakota e ci racconta le cerimonie e la storia del suo popolo: le Black Hills, Toro seduto, Cavallo Pazzo, i pow wow, le tradizioni. Narrati attraverso immagini di pura arte nativa ricca di simboli ancestrali.
Chiediamo alla responsabile della casa editrice sambenedettese Mauna Kea, Raffaella Milandri, come sia stato per un autore nativo americano partire dall’Italia per la pubblicazione. «É una scelta coraggiosa: Jim ha pregato prima di firmare il contratto. L’Italia ha un vasto pubblico di appassionati della cultura degli Indiani d’America, e anche se il libro sarà distribuito in simultanea negli States, è una bella scommessa. L’opera di Jim è fantastica e gli abbiamo “fatto la corte” per parecchio tempo».
Dice Jim Yellowhawk, il cui nome Lakota è Tawoihamble Kpago, che significa “Colui che traccia i suoi sogni”: «Voglio ringraziare la casa editrice per questo libro, che dedico al Popolo Lakota, alla Nazione Irochese e a tutte le Nazioni del mondo. E onoro e ringrazio i miei genitori e Antenati che ci hanno aperto la strada fino a oggi. Spero presto di visitare l’Italia e le Marche. Una parola sulla opera in copertina: è ovviamente una sorta di manifesto, con Toro Seduto su uno sfondo di dollari capovolti, a significare che il denaro non è importante e mette appetiti che nuocciono all’uomo».
Jim Yellowhawk, membro della Banda Itazipco della Cheyenne River Sioux Tribe e della tribù Onandoga della Nazione Irochese, da parte di madre, è un artista Nativo Americano conosciuto a livello internazionale, molto apprezzato per la sua tradizionale ledger art; rappresenta nelle sue opere il patrimonio Lakota spirituale e culturale, ma anche il tempo attuale, con vari mezzi espressivi e arte socio-politica, entrambi esposti in gallerie intorno al mondo. L’opera ha la introduzione del disegnatore bonelliano Marco Ghion e la nota critica dell’artista Carlo Gentili.
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