di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –
Abbiamo già sentito altri leader di grandi Paesi sminuire i pericoli della pandemia, li abbiamo visti passare rapidamente da scettici rispetto alle misure anti-contagio a positivi al Covid. Il caso Trump, l’unico uomo al mondo a far visita a una fabbrica di mascherine rifiutandosi categoricamente di indossarne una, li supera tutti. «Non la uso, non fa per me. La tengo in tasca». Lo stavamo aspettando al varco. Il Presidente che a febbraio dichiarava che il rischio per il popolo americano sarebbe stato molto basso e che derideva la scelta europea del lockdown, perché sarebbe bastato iniettarsi del disinfettante, oggi si trova ricoverato all’ospedale militare Walter Reed Medical Center, nel Maryland, dove sicuramente starà ricevendo le cure migliori.
L’uomo che ha tentato ripetutamente di smantellare l’Obamacare perché è contrario all’assistenza sanitaria pubblica, nonostante la metà delle bancarotte individuali dei cittadini americani siano riconducibili a spese mediche improvvise non coperte da tutele assicurative, ha contratto il virus come logica conseguenza di essere andato in giro senza protezioni e oggi guida il Paese con il più alto numero di contagi (quasi sette milioni e mezzo) e vittime (oltre duecentomila). La versione ufficiale è che a contagiarlo sarebbe stata una sua collaboratrice, anche lei refrattaria all’uso della mascherina. È strano, perché sarebbe l’unica risultata positiva al test. Ma comunque Trump, dall’alto della sua arroganza mista a ignoranza, anche dopo averlo saputo ha continuato ad andare in giro incontrando centinaia di persone, stringendo mani e continuando consapevolmente a diffondere il virus in maniera esponenziale.
Questo è l’uomo più potente del pianeta che si presenterà il prossimo 3 novembre davanti al popolo americano per chiedere di essere rieletto. Gli auguro di guarire presto, ma di sparire dalla scena politica: definitivamente.
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