“Silenzio, tepore…” di Sibilla Aleramo

di AMERICO MARCONI –

Già proponemmo frasi della corrispondenza tra Sibilla Aleramo e Dino Campana. Testimonianza di puro lirismo in quello che fu un tormentato rapporto d’amore. Tra una grande giornalista, scrittrice e poetessa – che aveva cambiato il suo nome da Rina Faccio a Sibilla Aleramo – e il sensibile poeta Dino Campana, di nove anni più giovane. Nella poesia Silenzio, tepore… riecheggia la trepida attesa di Sibilla, in una solitaria stanza insieme a una rosa rossa, del suo amato Dino. Il breve componimento fa parte della raccolta Selva d’amore pubblicata nel 1947 con Mondadori editore.

Silenzio, tepore…

C’è silenzio e tepore,
in questa romita stanza ov’io attendo,
e una purpurea rosa,
già stanca, sul ciglio del languire,
anch’essa ansiosa del tuo bruno sguardo,
così tenera è l’ora
ch’io mi trasmuto in taciturna grazia,
mite rosa,
tepore sulle tue palpebre, carezza d’ombra.

(Commento e interpretazione di Americo Marconi)

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