Erasmus#Citizenship reloaded: cittadinanza digitale e strumenti per una nuova cittadinanza europea

 di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La digitalizzazione dovrebbe essere veicolo per i popoli distanti per conoscere i singoli individui degli Stati membri. Inoltre dovrebbe evitare alla base forme di bullismo, violenza verbale volta al fine di produrre odio verso persone diverse sia di nazionalità sia di religione. La digitalizzazione serve per un arricchimento culturale usando il mezzo in maniera autonoma laddove, mediante il web si ha una visione immediata del mondo, dell’arte intesa quale universale comunicazione sia essa la musica, la danza, mostre di pittura e visione dei musei che molte persone non possono usufruire con mezzi propri. L’Academy Liszt Music Art partecipa al corso di formazione Erasmus con giovani provenienti da diversi paesi europei organizzato dall’Agenzia nazionale italiana Giovani. «I risultati attesi – dice Alceste Aubert – saranno le conoscenze, abilità e attitudini relative agli ambienti digitali, come l’alfabetizzazione mediatica, la conoscenza delle comunità e delle culture online».

«L’Alma propone anche, come sopra citato, un approccio alla musica generale,- spiega Aubert –  in particolare di Franz Liszt, mediante la visione, per addetti ai lavoratori, di partiture inedite originali giacenti presso il Governo ungherese il quale non sempre è disponibile all’invio di copie e materiale lisztiano. É importante far conoscere Liszt, il suo virtuosismo, il pensiero europeo del musicista in un contesto di conoscenza della cultura. Infatti Liszt vive dodici anni a Parigi e venti anni in Italia tra Roma e Tivoli. Ma Liszt ama anche i piccoli centri europei  non solo le grandi città, in particolare piccoli centri italiani ricchi di storia anche archeologica».

«É molto importante portare a conoscenza dell’uso che Liszt fa del pianoforte e delle scelte di taluni pianoforti con i quali esegue le sue composizioni e che i giovani dovrebbero imitare. – conclude Aubert –  L’ultimo pianoforte a lui appartenuto è l’Erard di fabbricazione francese, i proprietari erano mecenati di Liszt. L’Erard ha una storia rocambolesca, dopo che Liszt ha lasciato l’Italia scompare per riapparire in epoca moderna, intorno al 1990, dall’accurato restauro certosino infine al suono. Oggi risiede per sempre al Metropolitan di New York».

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