Recanati, il Comune sferra un nuovo e decisivo attacco per eliminare il rischio di una discarica

di REDAZIONE –

RECANATI – Il Comune di Recanati sferra un nuovo decisivo attacco con la  notifica di documenti e motivi aggiuntivi al Tar nella battaglia per l’annullamento della Delibera dell’Assemblea Territoriale d’Ambito  che prevede la localizzazione preferenziale dei siti da destinare al nuovo impianto di discarica proprio nel territorio recanatese. «Parallelamente al ricorso che abbiamo depositato al Tar Marche  per l’annullamento della delibera di localizzazione dei siti da destinarsi a discarica, abbiamo lavorato con un tavolo tecnico di esperti appositamente dedicato per  predisporre nuovi e più approfonditi documenti –ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi –  atti  che oggi rendono sempre più palese l’evidente erroneità dello studio preliminare realizzato dal Piano d’Ambito per la imprecisa e parziale applicazione dei criteri localizzativi».

Un nuovo determinate attacco inferto dal Comune di Recanati che vede coinvolta   anche la Fondazione I.R.C.E.R.- Assunta di Recanati, in quanto proprietaria di diversi terreni agricoli segnalati nei siti del Piano di Ambito. Terreni che permettono il  sostentamento delle prestazioni socio-assistenziali che la Fondazione offre alla comunità recanatese in linea con gli obiettivi di solidarietà sociale perseguiti dal Comune di Recanati. «La Fondazione I.R.C.E.R. svolge alcune delle funzioni assistenziali previste dagli obblighi di assistenza sociale per conto del Comune di Recanati – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Avv. Michele Moretti – pertanto, il pregiudizio che potrebbe derivare dalla decisione impugnata agli interessi della Fondazione è un pregiudizio che colpisce anche l’intera collettività, potendo compromettere il perseguimento di alcuni degli obiettivi di solidarietà sociale di cui il Comune è fautore istituzionale.  Ringrazio la Fondazione I.R.C.E.R.- per averci messo a disposizione la documentazione tecnica e illustrativa necessaria per la notifica dei nuovi atti».

Tra  i motivi aggiunti presentati dal team di professionisti incaricati dal Comune di Recanati  anche l’evidenziazione delle violazione delle norme che regolano l’avvio e la modalità di svolgimento della procedura di VAS “Valutazione Ambientale Strategica”  per l’approvazione del Piano d’Ambito. In particolare viene fatto emergere il non coinvolgimento della Soprintendenza per i Beni culturali delle Marche che ha lamentato con una nota di essere venuta a conoscenza solo in via informale della previsione dei siti potenzialmente idonei nel Comune di Recanati per l’installazione di una discarica. Considerato che, secondo la Soprintendenza per i Beni culturali delle Marche le discariche potrebbero avere un impatto negativo sul “Paesaggio Leopardiano”, ha chiesto all’ATA 3 quali criteri fossero stati adottati nella scelta dei suddetti siti, rammentando che in fase preliminare della VAS del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti il medesimo ufficio aveva domandato che i criteri localizzativi dei nuovi siti di discarica avrebbero dovuto escludere il coinvolgimento delle parti di territorio interessate dai Beni Paesaggistici e Culturali e che occorreva valutare con attenzione gli effetti di tipo indiretto, sotto il profilo dell’impatto paesaggistico-percettivo e verificarne la coerenza con il Patrimonio Culturale.

Alla luce della documentazione presentata è  manifesta la totale  illogicità del comportamento tenuto dagli Enti preposti nel corso del procedimento amministrativo per l’elaborazione del Piano d’Ambito relativo all’individuazione di una nuova discarica a livello provinciale nel territorio Recanatese.

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