di ROSITA SPINOZZI –
La terra torna a tremare, e con essa i cuori di tante persone già provate dal sisma. All’unisono, al ritmo di una macabra melodia. Muccia e Pieve Torina risultano essere l’epicentro di questo bizzarro capriccio della natura chiamato terremoto. Implacabile, subdolo, repentino. Una scossa di magnitudo 4.7 è stata registrata alle ore 5 e 11 minuti di questa mattina. I suoi segnali nefasti sono arrivati, chiari e forti, non solo nelle Marche ma anche in Umbria. L’Ingv- Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha definito l’epicentro a 2 km da Muccia, in provincia di Macerata, e l’ipocentro a 9 km di profondità. Dieci le repliche finora registrate – tra cui due di magnitudo 3.5 alle 5,46 e alle 6,03, quest’ultima con ipocentro a 2 km da Pieve Torina, in Provincia di Macerata – con comprensibile allerta della Protezione Civile che è rimasta in costante contatto con i sindaci delle due zone terremotate. “Ancora scosse, danni, paura” dice un tweet del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il quale informa che la Protezione Civile è impegnata sul posto con i sindaci della zona e le popolazioni colpite. Nessun ferito. A Muccia è crollato il campanile della chiesa secentesca di Santa Maria di Varano. A Pieve Torina sono state evacuate quattro famiglie a causa di crepe e cedimenti delle proprie abitazioni, sono a rischio anche altri immobili. Motivo per cui circa venti persone, tra cui bambini, sono state allontanate per evitare il rischio di crolli interni, soprattutto dopo l’ultima scossa di magnitudo 4.6 delle 5,11. Per quanto riguarda la viabilità, Trenitalia in un primo momento aveva deciso di bloccare i treni sulla linea Civitanova Macerata, a scopo precauzionale, ma una volta effettuati i controlli la circolazione è stata riattivata a partire dalle ore 9,30. Il sindaco di Muccia, Mario Baroni, rassicura dichiarando all’Ansa che “Le casette Sae non hanno riportato nessun danno”. Dalle verifiche effettuate nelle Soluzioni abitative di emergenza non sono stati riscontrati gravi danni, ma soltato la caduta di oggetti. Il primo cittadino aggiunge che sono in corso accertamenti per verificare l’eventuale presenza di ulteriori danni sulle poche case rimaste in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 vivono in case agibili, mentre i rimanenti hanno iuna sistemazione autonoma oppure alloggiano da parenti. «C’è paura e insicurezza tra le persone conclude il sindaco Baroni – è uno stillicidio contino, che ci sta snervando poiché le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un’escalation nell’intensità». L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sostiene che è destinata a proseguire la sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale, e che oggi ha portato al terremoto di magnitudo 4,6 nelle Marche. Perché “è normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo, di certo non meno di un anno”. I conti riportano se al pensiamo al terremoto de L’Aquila del 2009: in questo caso sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. Zona rossa per il centro di Camerino, con relativi accessi bloccati, ad eccezione di quelli delle ditte specializzate che stanno lavorando. Il sindaco Gianluca Pasqui non intende gettare un alone di allarmismo però, memore delle scosse dei giorni scorsi , sostiene che questo fenomeno sismico stia andando a crescere e non a diminuire. In conclusione, per ora il leit motiv generale sembra essere “Abbiamo avuto molta paura, ma nessun danno”. E speriamo che resti tale. Nel frattempo a Pieve Torina è in corso un vertice tra i sindaci del territorio di Macerata, il capo della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, la commissaria straordinaria alla ricostruzione Paola De Micheli e la Regione Marche, rappresentata dal presidente Luca Ceriscioli, vice commissario alla ricostruzione, e dall’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti. Si farà il punto della situazione, insieme. E sempre insieme si andrà avanti, nella speranza che la terra trovi finalmente pace.
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