Bilancio consuntivo, disavanzo ridotto a 4,9 milioni di euro. L’assessore Pepa:« Abbiamo una buona situazione di cassa»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il rendiconto di bilancio 2020 termina con un risultato gestionale positivo di circa 1,5 milioni di euro». Ad affermarlo è l’assessore al bilancio del Comune di San Benedetto del Tronto, Avv.Gian Luigi Pepa. «Il nostro Ente rimane comunque in disavanzo tecnico per 4,9 milioni dovuto al passaggio al calcolo ordinario, obbligatorio, che ci ha imposto lo scorso anno di accantonare ulteriori 8,8 milioni. Il disavanzo tecnico ora è stato ridotto a 4,9 milioni, riducendone di quasi la metà. La situazione è pertanto positiva ed abbiamo una buona situazione di cassa».

Dopo l’approvazione della Giunta del 16 aprile 2021, il rendiconto deve essere esaminato dai revisori e poi messo a disposizione dei consiglieri per 20 giorni. «In sede di Consiglio si potranno destinare circa 3,3 milioni di avanzo vincolato, per Servizi Sociali, Ambito, Necessità Covid, Investimenti. Si tratta di una parte di avanzo relativo a fondi che sono stati dati con vincolo di destinazione. – spiega l’assessore Pepa – Inoltre, vi è un avanzo di circa 34 milioni di euro, costituito da accantonamenti prudenziali ed obbligatori, da fondi che debbono essere forzatamente accantonati, e quindi immobilizzati, quali il fondo crediti di dubbia esigibilità di Euro 31 milioni e contenzioso di 3 milioni di euro. Non di avanzo libero in quanto in disavanzo tecnico, da ripianare in 15 anni, ma che tramite la buona gestione è stato ridotto di quasi la metà».

«In conclusione, la gestione è finanziariamente ed economicamente positiva, ma questi accantonamenti obbligatori e rilevanti portano in disavanzo tecnico e riducono le possibilità di investimento e di spesa. – conclude Pepa – Infatti se si avesse un avanzo libero si potrà destinare agli eventi straordinari, mentre la situazione emergenziale determina un bilancio in disavanzo tecnico. L’amministrazione in carica, terrà sempre conto delle reali esigenze della città, prioritarie, essenziali e dei bisogni della collettività».

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