di REDAZIONE –
RECANATI – «É bellissimo essere qui con voi in questa piazza meravigliosa, Recanati è una perla dell’Italia» ha detto al pubblico di “Lunaria” Alice, l’amatissima cantautrice che ha omaggiato l’amico e artista scomparso nel maggio scorso, con il concerto “Alice canta Battiato”. Una grande ed emozionante serata di chiusura di Lunaria, la rassegna estiva di Musicultura organizzata con il Comune di Recanati che ha visto l’esibizione della raffinata artista accompagnata al pianoforte dal maestro Carlo Guaitoli, per tanti anni collaboratore di Franco Battiato, in qualità di pianista e direttore d’orchestra, nella suggestiva Piazza Giacomo Leopardi. Con autenticità e grande eleganza Alice ha omaggiato l’artista siciliano con un arrangiamento in versione acustica dei suoi brani e delle canzoni nate dalle loro numerose collaborazioni a partire dal 1980.
L’artista ha aperto l’esibizione con la struggente “Luna indiana” , ha proseguito con “È stato molto bello” ed “Eri con me” dall’album Samsara. «Avevo chiesto a Franco una canzone mistica – ha detto Alice riferendosi a quest’ultimo brano – Mi ha detto che aveva bisogno d’ispirazione, ma dopo tre giorni me l’ha fatto ascoltare» fino a “Lode all’inviolato” dal Caffè de la Paix, del 1993, vero e proprio testamento filosofico del maestro catanese e “Veleni” scritta per Alice, contenuta in Weekend. «Durante l’ultimo tour che abbiamo fatto insieme, l’orchestra era già uscita e Franco mi ha chiamata sul palco a cantare questa canzone che io non avevo mai cantato prima. Ci ha accompagnati il maestro Carlo Guaitoli. Da lì ho iniziato a cantarla» con questo ricordo Alice ha introdotto “L’animale”.
E poi ancora in un crescendo di toccanti emozioni Alice si è esibita con “Segnali di vita”, “Un’altra vita”, “Io chi sono?”, “Gli uccelli”, “Povera patria”, “Summer on a solitary beach” e “Il vento caldo dell’estate”, il brano con cui ha iniziato la collaborazione con Battiato e che l’ha portata al vertice delle classifiche. L’artista con la sua intensa e potente voce ha trascinato il pubblico in una dimensione magica offrendo “Messaggio” e la memorabile “I treni di Tozeur” la canzone che Alice e Battiato cantarono in duetto all’Eurovision Song Contest del 1984. Ha proseguito l’esibizione con “Chan-son egocentrique” altro famoso duetto con il cantautore scomparso e poi “La stagione dell’amore”, “E ti vengo a cercare” uno dei capolavori della musica italiana, una delle canzoni di Battiato più emozionanti dall’album Fisiognomica (1988), inserita anche nel film “Palombella rossa” di Nanni Moretti e molte volte reinterpretata.
Gran finale con “La cura” l’inno all’amore assoluto e universale di Battiato, con il pubblico in piedi ad osannare l’artista. «Grazie questi applausi vorrei dedicarli a Franco» ha detto Alice. Tra i bis acclamatissimi l’artista ha offerto “Prospettiva Nevski” e la meravigliosa “Per Elisa”, scritta sempre assieme a Battiato e a Giusto Pio con la quale vinse la 31esima edizione del Festival di Sanremo (1981), una pietra di miliare nella storia della musica italiana. Alice ha chiuso l’esibizione con “L’era del cinghiale bianco” accompagnata dal canto e dal battito delle mani del pubblico che le ha tributato per la seconda volta una lunghissima standing ovation.
«Lunaria non poteva offrire una chiusura più emozionante – ha dichiarato il sindaco di Recanati Antonio Bravi alla fine del concerto – dopo l’incanto di Bianconi sull’Orto del Colle dell’Infinito e l’energia travolgente de La Rappresentante di Lista, le canzoni di Alice canta Battiato hanno chiuso un’edizione straordinaria di Lunaria 2021». «La rinascita passa dalla cultura per ben-essere dell’anima e del corpo e Alice ci ha offerto un’immersione in una vera e propria Cura senza tempo – ha aggiunto l’assessore alla cultura Rita Soccio – Ringrazio Musicultura per questa perla musicale finale che ha chiuso una rassegna unica, di grande spessore e successo». «Siamo molto soddisfatti del successo di Lunaria che ha visto quest’anno, in serate molto intense e ricche di contenuti, l’alternarsi sul palcoscenico recanatese di tre grandi artisti che sono riusciti a coinvolgere emotivamente ed a unire pubblici anche generazionalmente distanti tra loro» ha dichiarato Stefano Caperna Presidente di Musicultura.
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