Acli delle Marche:«Socialità in sicurezza ma senza obbligo del controllo Green Pass»

Il Presidente regionale Acli delle Marche, Luigi Biagetti

di REDAZIONE –

ANCONA – Le Acli delle Marche si uniscono alle richieste già avanzate da altre strutture Acli in Italia e chiedono di non accollare ai gestori dei circoli Acli l’onere di controllare che tutti i soci che accedono ai locali possiedono il Green Pass, come richiesto dalle normative che entreranno in vigore dal 6 agosto. «I nostri circoli – ribadisce il presidente regionale delle Acli, Luigi Biagetti – hanno sempre fatto tutto il necessario per adeguare le strutture alle normative contro la diffusione della pandemia e continueranno a promuovere la messa in pratica del distanziamento e dell’obbligo di indossare al chiuso i dispositivi di sicurezza, ma svolgere anche il ruolo del controllo per non incorrere in sanzioni è un compito davvero gravoso per molte nostre piccole strutture dove è il gestore, per giunta anche volontario, a dover fare tutto».

Le Acli delle Marche chiedono invece di fare appello alla responsabilità dei cittadini, come succede per l’adesione alla campagna vaccinale, chiedendo ai soci, anche tramite l’affissione di apposita cartellonistica di promemoria, di usufruire dei locali al chiuso solo in possesso di specifica certificazione da esibire alle Forze dell’ordine in caso di controlli. «La ripresa dei contagi e la necessità e il desiderio di tornare alla normalità richiede di non abbassare assolutamente il livello di guardia e di fare la massima attenzione – ha proseguito il presidente regionale – ma questo non può significare aumentare la responsabilità dei nostri volontari che a fatica tengono aperte le strutture. Gli importanti provvedimenti per la riforma del Terzo settore, gli adeguamenti per la pandemia e ora l’attività di controllo del Green pass sta comportando la scomparsa di molte strutture che in alcuni territori costituivano l’unico punto di riferimento per i cittadini».

Le Acli delle Marche auspicano quindi che le istituzioni considerino la gestione dei centri ricreativi tra le attività per cui esiste una concreta difficoltà di dare piena attuazione alla normativa e pertanto prevedano per il gestore l’esonero dall’obbligo di controllo della certificazione all’entrata del locale, al pari di quanto previsto, per ora, per gestori delle compagnie e conducenti nel trasporto pubblico locale. Ai gestori può essere invece riconosciuto un ruolo di sensibilizzazione dei soci attraverso cartelli che richiamano al senso di responsabilità e ricordano la necessità di esibire il Green Pass alla richiesta delle Forze dell’ordine. In questo senso le sanzioni, doverose per chi non rispetta le regole, dovrebbero riguardare il singolo cittadino e non il volontario che tiene aperta la struttura.

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