di REDAZIONE –
RECANATI – Posizione ferma tenuta dal sindaco di Recanati Antonio Bravi per il netto “No” all’ubicazione della discarica nel territorio recanatese durante l’Assemblea territoriale d’ambito (Ata) di Macerata riunita sul tema del Piano d’Ambito per la gestione di rifiuti urbani ed assimilati. Il Sindaco di Recanati insieme ad altri Sindaci ha richiesto il rinvio della seduta a lunedì prossimo per permettere al comitato ristretto del Cosmari di affrontare gli annosi argomenti relativi alla nuova discarica in un incontro già programmato. Una richiesta sostenuta anche da molti Amministratori ma respinta dall’Assemblea che alla fine, nonostante i voti negativi del Sindaco Antonio Bravi e di tre Comuni: Montefano Camerino, Apiro e l’astensione di altri, ha approvato il Piano d’Ambito dei rifiuti, ciò permetterà alla società incaricata di proseguire nella selezione dei siti per l’ubicazione della nuova discarica provinciale.
«Purtroppo, approvando il Piano d’Ambito l’Assemblea ha di nuovo approvato anche lo studio per l’individuazione della nuova discarica che a Recanati abbiamo già impugnato con un ricorso al Tar, senza tenere conto degli ulteriori sviluppi legati agli approfonditi elaborati tecnici che noi e i Comuni interessati abbiamo inviato alla Provincia, in base alla procedura concordata. – ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi – Se possiamo dare una certezza è quella che dai nostri importanti dossier presentati risultano chiaramente che tutte le 14 aree individuate nel Comune di Recanati non sono idonee all’ubicazione di una discarica. La battaglia non è finita ma nonostante l’approvazione del Piano d’Ambito siamo sicuri di scongiurare il pericolo in virtù delle nostre peculiarità territoriali di alto valore ambientale, culturale e turistico riconosciute in tutto il mondo».
Il Comune di Recanati lo scorso anno ha presentato ricorso al Tar Marche per l’annullamento della delibera di localizzazione dei siti da destinarsi a discarica e depositato successivamente nuovi e più approfonditi documenti che rendono sempre più palese l’evidente erroneità dello studio preliminare realizzato dal Piano d’Ambito per la imprecisa e parziale applicazione dei criteri localizzativi sul territorio recanatese.
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