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GROTTAMMARE – É pronto il progetto di recupero della storica cappella del cimitero cittadino. Chiuso da diverso tempo, l’immobile ritroverà la sua funzionalità in un contesto di sicurezza per i visitatori del camposanto. La costruzione risalente al 1875 fa dell’edificio un bene architettonico e culturale, elemento di pregio della parte antica del camposanto. Il prossimo passo del progetto approvato ieri dalla Giunta, infatti, sarà l’ottenimento dell’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni architettonici delle Marche all’esecuzione di opere, ai sensi dell’art. 21 del d.lgs. 42/2004. Intanto, in occasione dell’imminente ricorrenza dei defunti è stata sistemata anche la segnaletica viaria del parcheggio ovest, nell’ambito di una serie di lavori di miglioramento della sicurezza stradale.
La cappella cimiteriale è un manufatto a croce greca con una struttura in muratura portante di mattoni a faccia vista. La cupola è ottagonale con apice a lanterna e finestre su tutti i lati. É dotato di due ingressi – lati est e ovest – con altare sul lato sud. Particolarmente ammalorato dal tempo, l’immobile necessita di opere di risanamento edilizio interno ed esterno. I costi per la realizzazione dell’intervento sono stimati in 47.900 euro. «Dopo tanto tempo riusciremo a riaprire al pubblico la chiesa del cimitero cittadino – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Manolo Olivieri – Siamo riusciti a trovare all’interno del nostro bilancio comunale le risorse necessarie e pertanto presto tornerà ad essere fruibile un elemento che fa parte anche della storia della nostra città. Essa potrà essere in futuro lo spazio ideale per la Casa del Saluto».
L’architetto Carminio Spinucci, incaricato di elaborare i contenuti del progetto di recupero, ha tracciato nella relazione tecnica anche una sintesi storica dell’ambiente circostante il manufatto: «La costruzione del cimitero di Grottammare è seguita all’editto di Saint-Cloud, il Decreto imperiale sulle sepolture emanato da Napoleone nel 1804. L’editto stabiliva che le tombe fossero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali per le persone comuni, mentre per i defunti illustri c’era una commissione di magistrati che decideva se far scolpire un epitaffio sulla tomba. L’editto fu esteso al Regno d’Italia nel 1806. Nella mappa del Catasto Gregoriano di Grottammare del 1 giugno 1815, si nota già il perimetro che occupava il cimitero. Era un recinto in muratura. Il terreno dove fu costruito faceva parte di una particella catastale più grande, di proprietà dei signori Massi Lucantonio, Saverio e Vincenza fratelli e figli di fu Giacomo, i quali avevano comprato nel 1807 tutte le proprietà del Vescovo Bacher. Dopo la caduta di Napoleone, il cimitero di Grottammare rimase abbandonato per alcuni anni fino a che, nel 1865, con le leggi sanitarie i Comuni furono obbligati a costruire un cimitero. Le autorità di Grottammare, per lo scopo, riattivarono il precedente recinto cimiteriale. La cappella o chiesa è stata costruita nel 1875».
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