di REDAZIONE –
MACERATA – Lunedì 15 novembre, alle 21.15, al Teatro Lauro Rossi si alzerà il sipario sulla 39esima Rassegna di Nuova Musica realizzata con il contributo del Comune di Macerata e la collaborazione dell’Università degli Studi e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e dell’Associazione Arena Sferisterio. Il concerto inaugurale è affidato all’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Stefano Pecci e al coro dei Pueri Cantores “Zambreletti” di Macerata diretto da Gian Luca Paolucci con la partecipazione del soprano Beatrice Mezzanotte e della pianista Annarosa Agostini. Il programma mette in relazione le musiche di due compositori “storici” della musica moderna e contemporanea, Benjamin Britten e Luciano Berio, nella particolare forma della Song.
Friday Afternoons è una raccolta di 12 canzoni di Benjamin Britten, composta dal 1933 al 1935 per gli alunni della Clive House School, Prestatyn, dove suo fratello Robert era preside. I testi sono tratti dalla antologia Come Hither di Walter de la Mare e sono per lo più costituiti da filastrocche o brevi fiabe in versione poetica, in qualche caso di argomento piuttosto grottesco. , in qualche caso di argomento piuttosto grottesco. I canti sono per lo più all’unisono e in forma strofica, fatta eccezione per Cuckoo! e “Old Abram Brown”, quest’ultimo a canone, tecnica che Britten avrebbe poi usato in molte altre sue composizioni. L’apparente semplicità e orecchiabilità delle melodie non deve tuttavia trarre in inganno: Britten, infatti, non rinuncia mai a conferire ai brani un tocco della sua magistrale originalità e modernità, particolarmente evidente nell’uso disinvolto e a volte ironico della politonalità e della ritmica.
Quando fu pubblicata la prima registrazione della maggior parte delle 12 canzoni, eseguite dal coro della Downside School, Purley, con la direzione dello stesso compositore, la critica musicale Diana McVeagh in The Musical Times scrisse che alcune delle canzoni emanavano una sorta di “incantesimo ammaliante”. La raccolta verrà eseguita nella sua versione integrale e nella successione originaria stabilita da Britten. Le Folk Songs di Luciano Berio, eseguite nella versione per mezzosoprano ed orchestra, sono “di un’antologia di undici canti popolari (o assunti come tali) di varia origine (Stati Uniti, Armenia, Provenza, Sicilia, Sardegna, ecc.), trovati su vecchi dischi, su antologie stampate o raccolti dalla viva voce di amici.”
«Li ho naturalmente interpretati ritmicamente e armonicamente – scrisse Berio – in un certo senso, quindi, li ho ricomposti. Il discorso strumentale ha una funzione precisa: suggerire e commentare quelle che mi sono parse le radici espressive, cioè culturali, di ogni canzone. Queste radici non hanno a che fare solo con le origini delle canzoni, ma anche con la storia degli usi che ne sono stati fatti, quando non si è voluto distruggerne o manipolarne il senso. Due di queste canzoni (“La donna ideale” e “Ballo”) non sono popolari nella sostanza, ma solo nelle intenzioni: le ho composte io stesso nel 1947. La prima sulle parole scherzose di un anonimo genovese, la seconda sul testo di un anonimo siciliano».
Il concerto sarà registrato e trasmesso su Rai Radio3. I biglietti, che hanno un costo di 5 euro (intero) e 3 euro (ridotto), non possono essere acquistati direttamente al Teatro Lauro Rossi ma sono venduti solamente in prevendita alla Biglietteria Sferisterio – piazza Mazzini, 10 tel. +39.0733 230735 boxoffice@sferisterio.it dal martedì a sabato dalle 9 alle 12 e i giorni di spettacolo dalle 17 alle 19.30 oppure sul circuito Vivaticket.
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