Mauna Loa Edizioni, esce “Il Canto della Foresta” su medicina sciamanica e Ayahuasca

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – É una vera e propria vocazione quella della Mauna Loa Edizioni, e della consorella Mauna Kea, per i popoli indigeni e per la spiritualità “altra”. Di questo e della connessione tra uomo e natura scrivono i due psicoterapeuti Silvia Riccamboni e Matteo Maria Bonani, di Padova,  ne “Il Canto della Foresta. Ayahuasca e Medicina Sciamanica”, uscito in questi giorni a cura della casa editrice sambenedettese, che annovera autori locali ma anche di tutta Italia. C’è in atto una vera e propria rivoluzione al confine tra il mondo scientifico e quello spirituale, che sta restituendo la dignità di medicine a rimedi di tradizione sciamanica, dopo decenni di proibizionismo che hanno fortemente limitato – e ancora limitano – le possibilità di ricerca e l’utilizzo nella cura della malattia fisica e della sofferenza psicologica.

Dicono gli autori: «Come psicoterapeuti osserviamo ogni giorno lo smarrimento delle persone, impegnate a soddisfare bisogni indotti per riempire un tempo svuotato di senso: occorre ricordare che noi siamo natura. Siamo pieni di persone intorno, ma soli. Pieni di comodità e beni, ma insoddisfatti». Lo smarrimento di cui soffre l’uomo contemporaneo, infatti,  è conseguenza della illusoria separazione dell’uomo dalla natura. I due autori, psicoterapeuti studiosi di ecologia profonda, spiegano come può essere d’aiuto la medicina sciamanica, e l’Ayahuasca, di cui oggi si parla e si legge sempre di più.  Il ringraziamento degli autori va ai Popoli Indigeni: «Siamo grati alle popolazioni indigene dell’Amazzonia per custodire e tramandare la saggezza delle Piante Maestre e dell’Ayahuasca. Abbiamo molto da imparare da loro se vogliamo tornare a vivere in equilibrio con la Natura».

Silvia Riccamboni vive a Padova dove lavora come psicoterapeuta, naturopata e formatrice orientata all’ecologia profonda. È studiosa di discipline olistiche, culture native e sciamanismo al quale deve l’incontro d’amore con il canto di cura rituale. Matteo Maria Bonani vive a Padova dove svolge l’attività di psicoterapeuta, docente e supervisore nell’area della psichiatria, delle disabilità e della tutela del minore. Insieme alla moglie si dedica alla musica medicina e tiene seminari per l’evoluzione personale, attingendo alle filosofie orientali e alle tradizioni sciamaniche.

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