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Un incasso di oltre 9mila euro per un totale di più di mille persone per gli spettacoli. Il sindaco Piergallini: «Fidelizzare il pubblico e ricostituire il festival, obiettivi centrati» –
GROTTAMMARE – Riavvicinare il pubblico allo spettacolo dal vivo e ricostituire il Festival nazionale dell’umorismo: la 37esima edizione di “Cabaret, Amoremio!” ha centrato entrambi gli obiettivi. Conti alla mano, l’Amministrazione comunale giudica riuscito l’intento, grazie a presenze che hanno superato l’edizione 2019, l’ultima in linea con la formula tradizionale della manifestazione grottammarese (spettacolo+concorso in due serate), annoverata tra i palcoscenici della comicità più antichi d’Italia. Il Festival “Cabaret, Amoremio!” è prodotto dal Comune di Grottammare insieme all’Amat. Nel bilancio comunale la manifestazione è iscritta per 47mila euro. L’ultima edizione andata in scena nei giorni 29 e 30 luglio ha riscosso la presenza di 1336 spettatori, di cui 1091 paganti (+387 rispetto al 2019, + 62 rispetto al 2017). L’incasso di 9155 euro è il risultato di 349 abbonamenti (+132), 244 i biglietti staccati per la prima serata, 148 per la seconda e di una strategia che ha privilegiato le presenze rispetto agli introiti (15 euro l’abbonamento, 10 il singolo biglietto).
«Il dato presenze/paganti è significativo – fa notare il sindaco Enrico Piergallini – . Sicuramente il cabaret è tornato in pista, dopo un’edizione 2019 non brillante e due anni di pandemia che hanno compromesso le capacità organizzative, l’obiettivo che ci eravamo prefissati era quello di ricostruire lo spettacolo e ricostruire il pubblico, soprattutto lo zoccolo degli abbonamenti che è salito da 217 a 349, quindi l’operazione di fidelizzazione è avvenuta. Con un’edizione diversa da quelle precedenti, con novità nelle scelte artistiche, possiamo dire di aver fatto centro grazie a una strategia a monte di equalizzazione di costo per il pubblico e di costo per l’ente. È un ottimo punto di partenza dal quale le prossime amministrazioni potranno ripartire per consolidare ancora di più, anno dopo anno, il festival. Volevamo scongiurare il rischio di lasciare a chi verrà le macerie del festival demolito dalla pandemia, un rischio scongiurato perché abbiamo ritirato su la struttura portante del cabaret per i prossimi anni».
Le novità introdotte dal direttore artistico Stefano Vigilante hanno segnato l’esordio a Grottammare di un cabaret inclusivo, aperto a nuove forme e linguaggi. Sulla qualità dei contenuti artistici interviene l’assessore allo sviluppo e promozione, Lorenzo Rossi: «Un’edizione diversa dal solito, molto coraggiosa, che ha saputo aprirsi a nuovi temi e linguaggi lontani dai cliché del cabaret classico e “politicamente scorretti”, già a partire dagli ospiti e dalle due Arance d’oro (Valerio Lundini e Cinzia Leone, ndr). Molti giovani che non erano mai stati al festival presenti per Valerio Lundini mi hanno espresso la sorpresa di aver visto uno spettacolo piacevole e intelligente al tempo stesso. Penso che questa sia una delle migliori innovazioni riuscite al direttore artistico Stefano Vigilante».
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