di REDAZIONE –
Il Comune di Recanati omaggia la figura di Piero Cesanelli. A Recanati nasce “Largo Piero Cesanelli”: oggi, mercoledì 28 settembre, l’intitolazione e l’inaugurazione della mostra fotografica “Piero in cento scatti” al Teatro Persiani –
RECANATI – Nell’anniversario della scomparsa di Piero Cesanelli illustre cittadino recanatese, personalità di spicco del mondo della cultura musicale marchigiana e nazionale, il Comune di Recanati gli rende omaggio con l’intitolazione del largo antistante il Teatro Persiani. La cerimonia si terrà oggi, mercoledì 28 settembre alle ore 18. A seguire, all’interno del Teatro Persiani, verrà inaugurata la mostra fotografica “Piero Cesanelli in cento scatti”, ideata e prodotta dall’Associazione Musicultura con la preziosa collaborazione della moglie Paola Promisqui. La mostra “Piero in cento scatti” condensa in cento fotografie i tratti salienti della vita di Piero Cesanelli, ricca di incontri, slanci, sentimenti e attaccamento alla sua città Recanati. L’installazione, curata da Benito Leonori e allestita sul palco del Teatro Persiani dal laboratorio scenografico della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e dalla light design Francesca Cecarini propone un percorso dove gli affetti familiari e le amicizie di Piero si intrecciano col suo orizzonte più prettamente artistico. Un itinerario che permetterà ai visitatori di sintonizzarsi sulle frequenze di quell’originalissima umanità che Piero Cesanelli ha regalato al mondo durante la sua vita. La mostra “Piero in cento scatti” rimarrà aperta gratuitamente al pubblico dal 28 settembre al 9 ottobre, ogni giorno dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.
Piero Cesanelli crea nel 1990 insieme a Vanni Pierini Musicultura–Premio Città di Recanati e ne assume fin dall’inizio la direzione artistica. Il progetto trova in Fabrizio De André e in Giorgio Caproni i primi firmatari di un Comitato Artistico di Garanzia che da subito è uno dei tratti distintivi dell’iniziativa e che da allora ha annoverato ed annovera illustri protagonisti della musica, della letteratura e del cinema italiani (Fernanda Pivano, Alda Merini, Amelia Rosselli, Gianna Nannini, Vasco Rossi, Sandro Veronesi, Francesca Archibugi, Claudio Baglioni, Carmen Consoli, Cristina Donà, Luca Carboni, Ennio Cavalli, Enrico Ruggeri, Simone Cristicchi, Roberto Vecchioni…). La scommessa è vinta.
Dal 2001 Piero prosegue l’avventura da solo. Le eccellenze della canzone e della poesia italiane, ospiti di spicco internazionali, i meritevoli giovani artisti selezionati annualmente con cura e passione attraverso il prestigioso concorso di Musicultura si esibiscono sul palco del festival. Grazie anche alle partnership radio-televisive con la Rai, l’iniziativa contribuisce sempre più a promuovere, in tutta l’Italia e all’estero, le bellezze di Recanati e, successivamente, dello Sferisterio di Macerata, dove dal 2005 ha luogo la manifestazione.
Più di millecinquecento artisti da ogni parte del nostro Paese e del mondo danno vita nei trent’anni della direzione artistica di Piero a una delle più qualificate e dinamiche esperienze culturali e popolari nazionali, seguita con passione e attiva partecipazione dal pubblico e con vivo interesse dai media nazionali e che gli vale premi e riconoscimenti, tra i quali la “Medaglia del Presidente della Repubblica” per gli alti meriti artistici-culturali.
Tra le invenzioni spettacolari di Piero Cesanelli c’è anche Lunaria, la rassegna che dal 1996 caratterizza le estati recanatesi, che ha visto incontri memorabili come quelli tra Fernanda Pivano e Lorenzo Jovanotti, Dacia Maraini e Ornella Vanoni, Solomon Burke e Mons. Claudio Giuliodori, Gianna Nannini e Margherita Hack, fino alle più recenti partecipazioni di Joan Baez e Graham Nash.
L’ultima creatura artistica di Piero Cesanelli è La Compagnia di Musicultura: un ensemble di musicisti, interpreti, attori, video maker, tutti volutamente originari del territorio marchigiano ed accuratamente scelti. La Compagnia dal 2008, anno della sua nascita, ha infiammato piazze e teatri con centinaia di spettacoli accomunati da un’originale formula di teatro-canzone, ideati, arrangiati e diretti da Piero, con la collaborazione ai testi, in alcuni casi, dell’amico Carlo Latini. Monografie artistiche e racconti della storia italiana del dopoguerra filtrati attraverso la canzone, colta nella sua valenza di importante specchio del costume e dell’identità di un popolo.
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