L’Iperico e la Sibilla, giornata tra natura e cultura a Offida

Sibille e Natività, M.Bonfini 1612, Chiesa di Santa Maria in Pantano, prima del crollo

di ROSITA SPINOZZI –

OFFIDA – Il territorio marchigiano è ricco di tradizioni e antiche leggende che, grazie alla passione di chi le ama, vanno oltre l’inesorabile scorrere del tempo per arrivare ai nostri giorni. In questo caso al 24 giugno, data in cui vengono raccolte le “erbe di San Giovanni”, santo festeggiato nello stesso giorno, tra le quali spicca l’iperico (Hypericum perforatum): una pianta erbacea che fiorisce in tarda primavera e autunno, esibendo fiori giallo oro. Le corolle schiacciate tra le dita macchiano di rosso. La tradizione vuole che il colore ricordi il sangue di San Giovanni. Un’erba magica terapeutica dalle mille proprietà. Utile nelle scottature e per questo odiata dai diavoli che amano invece il fuoco. Dai petali si ricava un olio rosso che la fitoterapia conferma appropriato per le ferite, le ustioni e gli inestetismi cutanei.

Sulla scia di queste considerazioni, domenica 24 giugno alle ore 10,30 è previsto un raduno in piazza Forlini 4 a Offida, presso B&B Casa Sibilla, organizzatrice dell’incontro dedicato all’iperico e alla Sibilla. Seguirà la partenza per la raccolta della suddetta pianta erbacea, per poi arrivare alle ore 11,30 al laboratorio di trasformazione dei fiori d’iperico in oleolito. Ore 13 pranzo a cura di Casa Sibilla, mentre nel pomeriggio alle ore 17,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Offida (Corso Serpente Aureo 66),  ci sarà l’atteso incontro storico culturale con Americo Marconi, autore del bellissimo libro “La Sibilla”.

«La Sibilla è una profetessa mediterranea, molto considerata dai Romani e da tutto il Cristianesimo. Da Cuma si trasferì nella grotta sopra il monte Sibilla. A fine Medioevo venne trasformata in maga e regina, cercata e cantata da cavalieri e poeti – spiega il dott.Marconi – Joyce Lussu descrive la Sibilla come una Grande Saggia che stava a capo di società comunitarie, in una felice età matriarcale, dove regnava il buon senso e l’amore per la vita. Saggia che conosceva e tramandava le tecniche del sapere: agricoltura, pastorizia, arte del tessere e del guarire. Quest’ultima esercitata anche attraverso la raccolta di erbe curative, tra cui l’iperico». L’incontro si concluderà alle ore 19 con un aperitivo. Per informazioni rivolgersi ad Adele: 333/3623843.

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Pianta e fiori d’iperico