di AMERICO MARCONI –
Proprio in questi giorni di gennaio, possiamo vedere in qualche giardino una pianta molto particolare. Un cespuglio dai cui tronchetti spuntano direttamente piccoli fiori che sembrano di cera, dal colore giallo chiaro e dall’intenso profumo: è il Calicanto. Verso primavera compariranno le foglie allungate. Il Calicanto, dal nome botanico Chimonanthus praecox, è un arbusto di medie dimensioni, a foglie caduche, originario delle foreste montuose del Sichuan cinese, dove cresce fino a 3.000 m di altitudine. Introdotto in Europa nella seconda metà del XVIII secolo, è una pianta utilizzata prevalentemente a scopi ornamentali anche se, una volta terminato il periodo della fioritura, è un anonimo arbusto. Pianta che porta ancora il nome Calicanto nonostante la famiglia delle Calycantaceae fu divisa in più generi e questo arbusto assegnato al genere Chimonanthus. L’etimologia del nome scientifico Chimonathus deriva dal greco cheimón = inverno e ánthos = fiore, in riferimento al periodo di fioritura.
D’inverno nei giardini vola anche il pettirosso (Erithacus rubecula). Un piccolo uccello con piume marroni e il petto colorato di rosso arancio, insettivoro che non disdegna cibarsi di semi e bacche. Ama stare solo e ha un carattere vivace e aggressivo nei confronti dei suoi simili. Soprattutto nel periodo degli amori. C’è una leggenda che descrive l’incontro tra il Calicanto e il Pettirosso. In un gelido giorno d’inverno, un piccolo Pettirosso, stanco e infreddolito, cercava riparo tra i rami delle piante per riposare e proteggersi dal freddo. Ma tutti gli alberi che incontrava si rifiutarono di farlo posare tra i loro rami. Il Pettirosso giunse nei pressi di un Calicanto che, vedendo il piccolo uccello stremato, decise di dargli riparo e provò a scaldarlo. Il Signore, che aveva visto tutto, volle ricompensare la pianta facendo cadere sull’albero una pioggia di stelle brillanti e profumate. Fu così che da quel giorno il Calicanto fiorisce in inverno con fiori color delle stelle.
Il Signore elergì il dono per la bontà del Calicanto ma anche perché tanto amava il Pettirosso. Uccellino che deve il rosso del suo petto a un dono fatto da Gesù in due occasioni. La prima nella notte di Natale quando il piccolo uccello, rifugiatosi nella stalla di Betlemme con la Santa Famiglia, si accorse che il fuoco stava per spegnersi. Allora volò davanti alla brace e agitando le ali per tutta la notte riuscì a tenere accesa la fiamma. Al mattino fu premiato da Gesù Bambino che colorò le piume sul petto di rosso arancio: il colore del fuoco. La seconda occasione fu nel periodo di Pasqua. Il Pettirosso, impietosito da Gesù sofferente sulla croce, si avvicinò alla sua fronte e tolse con il becco una spina della corona. Una goccia di sangue gli macchiò le piume del petto. E la macchia rimase per sempre, a ricordare il suo gesto pieno di compassione.
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