Cinema Margherita di Cupra, ecco i film in programma dal 2 all’8 febbraio

CUPRA MARITTIMA – Uno dei film più attesi dell’anno, candidato a nove premi Oscar e già vincitore di tre Golden Globe e della Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia; il ritorno di Paolo Genovose con un film commovente, riflessione sul suicidio e sul senso di perdita; un ritratto audace e potente di due gemelli omozigoti alle prese con la crescita; il restauro e ritorno in sala di un classico del neorealismo italiano; un programma decisamente interessante per il Cinema Margherita di Cupra Marittima. “Gli spiriti dell’isola” racconta della disgregazione dell’amicizia tra due uomini, Padraic e Colm, in seguito al rifiuto di quest’ultimo di rivolgere la parola al suo ex-amico, senza apparente motivo. Secondo Colin Farrel, protagonista del film: «Tutti i protagonisti sono un po’ folli. Matti in un modo tutto loro, archetipi riuniti per creare caos, ma non fine a se stesso». Contemporaneamente alla rottura del legame tra i due, si assiste all’allontanamento di alcuni abitanti dall’isola in cui si svolge l’azione, provocando una sempre più definitiva rottura della piccola comunità. La divisione tra i due diventa metafora così della guerra civile che imperversa in Irlanda negli anni 1922-23 e da cui nella finzione del film si ritiene che la piccola isola sia immune. Martin McDonagh, regista e sceneggiatore, come nei precedenti “In Bruges” e “Tre manifesti a Ebbing Missour” combina commedia e dramma con sagace umorismo nero.
Dell’impossibilità del presente e di sofferenza ci parla “Il primo giorno della mia vita”, ultimo film di Paolo Genovese, che, indagano le motivazioni che spingono alcuni personaggi a considerare l’ipotesi del suicidio, ne illumina anche il ritorno alla vita, in un faticoso percorso di rinascita. Il terzo appuntamento di Margheritaoff, rassegna dedicata a titoli indipendenti, propone “La timidezza delle chiome”, una tra le opere più eversive transitate per l’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il film è il risultato di cinque anni di lavoro della regista Valentina Bertani che ha con pazienza seguito, osservato e ripreso la vita di due gemelli omozigoti, Benjamin e Joshua Israel, nel delicato momento della fine dell’adolescenza. Quello che ne esce fuori è un ritratto intimo e potente di due fratelli alla ricerca del loro posto nel mondo. Il titolo fa riferimento ad alcuni tipi di alberi che, quando crescono parallelamente, a un certo punto della loro esistenza smettono di toccarsi con i rami, secondo la regista “per non farsi ombra a vicenda”. Il 7 febbraio alle 21,15 proprio Valentina Betani insieme agli sceneggiatori, sarà in videocollegamento sullo schermo del Margherita per parlare con il pubblico in sala.

Con “Sciuscià” Vittorio De Sica rivolge lo sguardo, come già fatto ne “I bambini ci guardano” e come farà in “Ladri di biciclette”, a un mondo infantile destinato inevitabilmente, per cause sociali e morali, a una rapida perdita dell’innocenza. Un capolavoro neorealista, un affresco impietoso della miseria in cui versa l’Italia nel dopoguerra in cui si consumano le sofferenze dei due piccoli protagonisti. Fu il primo film ad aggiudicarsi il premio Oscar al migliore film straniero, all’epoca denominato Oscar onorario, con questa motivazione: «L’alta qualità di questo film, mostrata con eloquenza in un paese ferito dalla guerra, è la prova per il mondo che lo spirito creativo può trionfare sulle avversità”. Un film essenziale della storia del cinema, da recuperare sul grande schermo in versione restaurata.