di REDAZIONE –
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si chiama Hope il secondo singolo del poliedrico artista sambenedettese Massimiliano Max Ratta, apprezzato posturologo e massima espressione del pilates non solo a livello locale. Un brano musicale che fa seguito a I Will Be Here, in cui Ratta rievoca le atmosfere ed il sound degli anni ’80 dal sapore retrò e nostalgico. Nonostante il breve lasso di tempo tra il primo e il secondo brano, Hope è un pezzo musicale più maturo in cui il musicista si mette a nudo interiormente, raccontando metaforicamente le grandi e piccole sofferenze e delusioni che un po’ tutti viviamo nel corso della vita. É la speranza e la positività che si mettono nelle cose che facciamo ci aiutano a superare i momenti difficili e, perché no, a curare quelle ferite interiori che la vita a volte ci lascia. La speranza è non solo un sentimento, ma un concetto di vita che va nutrito nel tempo, perché esso si fonde con l’amore. Non ci può essere amore, se non nutriamo la speranza. Le sonorità sono un mix tra il Rock romantico e Synth pop, un sound che si rifà, come nel brano precedente, alle sonorità musicali degli anni 80.
Hope è la sintesi dello stile e la filosofia di vita di Max: ricerca del bello, libertà, resilienza, equilibrio interiore raggiungibile attraverso la piena conoscenza di sé, del proprio corpo dove musica e pilates si fondono e diventano un binomio inscindibile per il benessere psicofisico. Ratta guarda al futuro: «Finché mi divertirò continuerò a comporre. La musica è ossigeno, vita, energia, va vissuta come linfa vitale. Prima che compositore sono un pianista e nel mio studio ho un pianoforte, con il quale alla fine di ogni lezione allieto i miei allievi nella fase di defaticamento, suonando Chopin, o Beethoven o piuttosto Strauss. Scrivo io i miei testi e le melodie e prendo spunto da qualsiasi cosa: da un tramonto, da un racconto di un amore precluso, da una gioia o da una delusione. Sebbene abbia ricevuto diverse proposte da etichette discografiche (di cui una molto importante) per produrre i miei brani, per ora ho declinato gentilmente le offerte, perché non voglio qualcuno che mi dica cosa è come devo scrivere o suonare».
«Voglio mantenere la libertà di esprimere ciò che sento dentro di me. – spiega Ratta – Ho la possibilità di auto produrmi quindi proseguirò su questa strada. Sto lavorando ad un album e in questo progetto sono supportato dal Music Producer Marco Primavera, che oltre ad essere bravissimo e in simbiosi con i miei gusti musicali, è l’unica persona della quale mi fido musicalmente, perché non cerca mai di influenzarmi, ma semmai di stimolarmi ed esaltare le emozioni che cerco di esprimere nelle mie canzoni».
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