“In-Ciampi di fotografia”, in finale l’opera dell’artista sambenedettese Simona Viscioni

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’artista sambenedettese Simona Viscioni, in arte Simmy Vis, è stata prescelta con una sua opera fotografica per la fase finale del Premio “In-Ciampi di fotografia”, organizzato a Livorno da Extra Factory per celebrare i 90 anni dalla nascita del grande cantautore e poeta Piero Ciampi. Venti fotografie in grande formato con “atmosfere ciampiane” sono state selezionate accuratamente su quasi 150 immagini giunte da ogni parte di Italia in seguito della call organizzata da Extra Factory nei mesi scorsi e la Viscioni è stata ammessa con la foto dal titolo “Io sono un condannato a morte come te”. Le opere sono esposte negli spazi di Extra in piazza della Repubblica a Livorno e sabato 3 agosto la commissione di esperti, provenienti dal mondo della musica e della fotografia, composta da Riccardo Bargellini (artista relazionale e comunicatore visivo), Chiara Carboni (architetto), Vanni Pandolfi (fotografo ed editore), Athos Rosini (fotografo), Francesco Tadini (fotografo, regista, esperto in comunicazione e fondatore della Casa Museo Spazio Tadini) e Nella Tarantino (architetto e fotografa) decreterà il vincitore dell’ambito premio.

«Quando ho letto del contest fotografico sulla figura di Piero Ciampi, proposta dalla galleria d’arte ExtraFactory di Livorno, mi sono sentita “chiamata in causa”. Non subito però, perché ho avuto delle iniziali riserve, trattandosi lui di un gigante ed essendo io una formica. Scegliere una sua frase, un suo titolo, tra canzoni e poesie, pescare qualcosa dal suo immaginario, profondo come l’alto mare, malinconico come un violino triste, ironicamente dissacrante. Non sapevo cosa scegliere di raccontare di lui in uno scatto e come farlo. Poi, un pomeriggio, riascoltando la sua disperazione (condivisa e in ogni tempo condivisibile) in “Tento Tanto”, l’ispirazione si è fatta strada sulla frase: Io sono un condannato a morte come te (La morte mi fa ridere, la vita no). Una frase così potente necessitava di altrettanta forza figurativa e ho voluto riprodurre una moderna “pietà”, scegliendo un soggetto femminile (Loretta Regazzo) che sorregge un soggetto maschile senza vita (Matteo Caviglioni): ne è nata un’immagine soggetta a varie letture interpretative. La fotografia è stata scattata ad Ascoli, in una fortunata mattina di luce che mi ha regalato il contrasto che cercavo. È stata un’esperienza profonda e bellissima. Grazie a Piero Ciampi».

Vanni Pandolfi così definisce l’opera finalista: «All’interno di uno scenario metafisico una donna sorregge e trasporta un uomo stanco, senza forze, impossibilitato nel continuare il suo cammino, sul faticoso percorso della vita. È il nostro destino, quello di essere condannati a morte, ma l’amore è sostegno, prendersi cura dell’altro, unione di forze e protezione, camminando insieme nella luce. E l’ombra sottostante le due figure testimonia la fusione in un unico essere, una nuova entità olistica che supera generi e differenze capace senza alcun dubbio di affrontare quel destino in maniera più tranquilla e sicura».

Simona Viscioni, in arte Simmy Vis, nasce a San Benedetto, studia lingue a Macerata e si trasferisce a Londra per diversi anni, lavorando nel campo della moda. Al suo rientro in Italia, si ferma a Milano ed entra come assistente fotografa presso uno studio fotografico. Attualmente si occupa di produzione foto e video presso Visual Park, e si dedica con passione a progetti artistici, sia personali, sia in collaborazione con altri artisti. Suo fratello è l’ex attaccante Alessandro Viscioni, mentre suo padre Osvaldo è stato per anni l’anima storica della zona nord della città, nonché fondatore della Sanfilippese di calcio.

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