“Magnetic”, produrre energia elettrica con i campi magnetici. Ecco la scoperta di Gianni Neve

di FERNANDO CIARROCCHI –

MONTEPRANDONE – Da secoli l’Italia è nota e stimata nel mondo per essere terra di poeti, letterati, scienziati e santi. Il dna non cambia nonostante l’avvicendarsi di ere che si susseguono parallelamente all’ineluttabile trascorrere del tempo. L’intuizione, l’attenta e scrupolosa osservazione dei fenomeni naturali sono alcuni dei presupposti imprescindibili per eventuali nuove scoperte o meglio ancora per ulteriori approfondimenti da poter utilizzare per fornire nuove risposte sia alle sfide, sia alle necessità e criticità di questa era con cui ci confrontiamo quotidianamente. Gianni Neve residente a Monteprandone, terra natale di San Giacomo della Marca (fondatori del movimento religioso dell’osservanza francescana insieme a San Bennardino da Siena e San Giovanni da Capestrano), ha sempre dimostrato uno spiccato spirito di osservazione di tutto ciò che lo circonda sin da quando era impegnato nel disegnare e realizzare le stupende ceramiche artistiche che hanno calamitato l’attenzione e suscitato l’apprezzamento di moltissimi estimatori e appassionati.

Consapevole dei tempi che cambiano in cui le emergenze ambientali sono al centro della scena economica e geopolitica internazionale Gianni si è posto la domanda: come posso contribuire a produrre energia pulita? Visto che la nostra casa comune è seriamente minacciata da un alto tasso di inquinamento? Ebbene Gianni non ha esitato un attimo a fare appello alla sua attenta osservazione dei fenomeni naturali e fisici esistenti, alla sua buona dose di creatività e al suo interesse per la meccanica ben sapendo che in ogni sistema l’energia che entra è sempre maggiore di quella che esce: l’energia non nasce dal nulla, ma si può solo trasformare da uno stato ad un altro.

Da sette anni, giorno dopo giorno Gianni, al termine della sua giornata lavorativa, nel tempo libero, nella quiete del suo laboratorio, ha iniziato a pensare, a fare schizzi su decine di fogli e osservare cosa gira nella vasta rete social fino a quando giunge un po’ per caso, un po’ per ostinata ricerca, al nuovo fenomeno fisico che si generava dopo aver osservato e compreso ciò che avveniva in ogni esperimento ispirato al sistema Galileiano, denominato   “sistema a campi magnetici”. Questa è la chiave di volta: l’interazione dei campi magnetici. Su quali principi si basa il trovato Magnetic?

Di primo acchito viene da rispondere: si fonda sui principi immanenti del movimento in quanto tale. Non a caso “Magnetic” sfrutta la trasformazione di energia magnetica in energia cinetica allo scopo di produrre energia elettrica analogamente quanto avviene nelle centrali idroelettriche. I gravi (tubi in plastica rivestiti di fasce in ferro così che a parità di peso utilizza maggior potenza magnetica) utilizzati, riacquistano ciclicamente l’energia potenziale grazie al l’impulso fondamentale di un campo magnetico, il quale mantiene le proprie caratteristiche per centinaia di anni.

Il prototipo da studio consta di due parti fondamentali, in perfetto stile Galileiano osservabile e riproducibile: esso consiste in una slitta di carico ed un piano inclinato. La prima permette al cilindro di arrivare ad una determinata quota, sommità. La cui resistenza non è assoluta, ma relativa a parità di peso e di altezza: più il campo magnetico è potente e meno resistenza impone, alla stessa streguadei giri di un motore, più è potente e a parità di prestazione farà meno giri. Nella seconda (piano inclinato) si ha il nuovo fenomeno fisico: avvicinando un campo magnetico alle estremità del cilindro, lo stesso passa da un campo magnetico ad uno gravitazionale, grazie al contributo che l’accelerazione di gravità imprime al cilindro stesso, esso può perdere totalmente ogni resistenza magnetica per poter entrare nella ruota a setti ed esprimere l’energia cinetica.

Quindi i cilindri riacquistano ciclicamente l’energia potenziale H24 con una manutenzione particolarmente ridotta. A questo punto il trovato “Magnetic” è in grado di produrre energia elettrica in modo ecologico senza risentire delle condizioni meteo come nel caso di pioggia nei sistemi fotovoltaici o eolici senza particolari schermature come avviene nella fissione nucleare. Il fenomeno fisico dopo essere stato analizzato, ha avuto l’imprimatur del Dott. Ing. Raffaele Amato, iscritto all’ Ordine degli ingegneri di Bologna, per poter realizzare un prototipo ed avere la verifica empirica dei concetti teorizzati. Dunque il “Magnetic” ha i presupposti per poter essere realizzato in scala e produrre energia elettrica,

Il primo prototipo base permetterà di poter ricavare tutte le informazioni utili al fine di   conoscere i valori per realizzare la prima centrale elettrica a campi magnetici senza inquinare dando un notevole contributo alla tutela e alla conservazione del nostro pianeta Terra, la nostra Casa Comune così definita da Papa Francesco nella sua enciclica. “Laudato Si” con cui il Santo Padre, alcuni anni or sono, lanciò al mondo il suo accorato appello per la salvaguardia della nostra madre Terra.

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