Calendario dell’Avvento Poetico – Aspettando il Natale con Paolo Ruggeri

“Iniziativa Promossa dall’Associazione AGAPE Caffè Letterari d’Italia e d’Europa”

VENERDI 13 DICEMBRE 2024

LETTERA DI NATALE

Caro Gesù Bambino,
ne è passato di tempo dalla stagione delle letterine di Natale. Ne ho ritrovate alcune, sai? Le ho rilette, mi sono quasi commosso, e mi sono detto “perché no?”. Debbo dirtelo però: c’era un piccolo imbroglio dietro alla storia delle letterine di Natale. Certo non da parte Tua che, a ben pensarci, non mi hai mai risposto, ma da parte del mio Babbo e della mia Mamma sì, visto che erano loro a farsi carico dell’esaudizione delle richieste che io facevo a Te. Ma era un imbroglio d’amore, per cui andava bene così: io ero contento, loro erano contenti, e così spero sia stato anche per Te. Resta il fatto che Tu non mi hai mai portato tutti quei regali in cambio dei quali promettevo solennemente, con tanto di approssimativa firma, di essere bravo e per i quali Ti ho poi sempre ringraziato. Beh, cercare di essere bravo era mica uno sforzo da poco, e allora permettimi di sentirmi un po’ in credito. Ci sta, non credi?

Eh sì, ne è passato di tempo. Ormai non ho più bisogno di pistole (Susanna si chiamava la mia preferita) e di stelle di latta, ma di un piccolo aiuto sì. Perché non tutti i bambini hanno la fortuna di avere genitori che fanno le Tue veci portando loro doni. Peggio: alcuni non li hanno proprio i genitori! Allora vai in Africa e dai una mano a chi si adopera a fare qualcosa per quei bambini che vivono nella miseria. Quelli si accontentano di poco sai? Altro che pistole Susanna e stelle di latta. Poi torna da queste parti e metti un po’ di sale in zucca a tutti quei fortunati inconsapevoli, quanto inutili indifferenti, dell’aiutiamoli a casa loro, del non sono razzista ma, del prima noi; insomma: quelli che credono lecito scambiare le fortune avute a gratis in diritti pretesi, sempre a gratis.

Basta così, non credi? E se lo credi, fallo. Non dico di punirli per il loro egoismo, peggio: per la loro indifferenza – che a far questo, Ti ricordo, proprio Tu, a suo tempo, impegnasti il Tuo di Padre a farlo a tempo debito – ma solo di far balenare in quei cervelletti poco allenati l’idea della Solidarietà; sarà mica nocivo che, per un attimo, dimentichino quell’odio, quell’intolleranza, quell’arroganza, quella dipendenza da vacui slogan e frasette altrui, di cui si nutrono. Dice il poeta: da tutti gli imbecilli di ogni razza e colore … da visionari e martiri dell’odio e del terrore libera, libera, libera nos Domine.

Ecco, questo Ti chiedo in questa ingenua letterina e, stavolta, senza prometterti di essere bravo che, se lo farai, non sarà per me. E se anche stavolta non lo farai Tu, ci penseranno, se possono e come possono, le anime belle di buona volontà. Proprio come fecero con me, in quei lontani Natali, la mia Mamma e il mio Papà.

Paolo Ruggeri

Paolo Ruggeri nasce a San Benedetto del Tronto nel 1953. Laureatosi in Fisica, dopo una carriera professionale svoltasi tutta nel campo dell’informatica, nel 2009 dà una svolta alla sua vita e, liberatosi dagli impegni di lavoro, si dedica al volontariato quale nuovo “progetto di vita”. È una scelta meditata e progettata, frutto del vissuto famigliare e di un impegno preso 20 anni prima in risposta ad un enorme debito contratto con la sorte: “verrà il momento, quando avrò modo, capacità, mezzi e tempo”. Questa la promessa. «Insofferente a limiti e metodi che riscontro nell’azione delle principali organizzazioni di volontariato,- afferma Ruggeri – preferisco un agire in solitaria costituendo “Progetto Lucy Smile ODV (a suo tempo Onlus) con la quale riesco, grazie all’aiuto di tanti amici e volontari, a realizzare un buon numero di progetti umanitari in terra d’Africa».

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