Galleria E20 di Pescara, il 5 agosto opera video e mostra di Rita Vitali Rosati

di REDAZIONE –

PESCARA – Domenica 5 agosto alle ore 19, presso la Galleria E20 di Pescara, verrà presentata l’opera video “Mi chiamo Rita, ballo, canto, scrivo versi in notturna”, con la presenza della curatrice Giovanna Giannini Guazzugli. L’evento è organizzato da Iolanda Angelini, Galleria E20, e la mostra sarà visitabile dal 5 agosto 2018 al 3 settembre 2018. “Un episodio, un’onda che riporta un nugolo di voci sovrapposte e ostinatamente sorde, determinate a recitare quei versi in movimento come seguendo un copione personale imprescindibile, rigorosamente individuale, da perseguire senza la minima cura dell’altro (che pure si trova nella stessa condizione) evitando anche il contatto fisico. Metafora essenziale e schietta di un atteggiamento contemporaneo, che ci vede poco disposti all’ascolto, ancora meno al dialogo e alla messa in discussione, immuni alla poesia, quest’onda perpetua arriva e passa lasciando un’eco di ultimi versi, udibili ma incomprensibili, dei punti di sospensione fino alla prossima marea” (Giovanna Giannini Guazzugli)

Mostre personali recenti: 2017 “A me le mostre (mi) vengono sempre diverse (da come le avevo pensate)”, a cura di Cecilia Serbassi, Galleria Franco Marconi, Cupra Marittima (AP); 2016 “Ultimatum: vuoi condividerlo con me?”, a cura di C. Serbassi, Sala Guelfo Cattedrale di San Venanzio, Fabriano(AN); 2015 “Sancta Sanctorum”, a cura di G. Giannini Guazzugli, Chiesa di Santa Maria Nova del Pilastrello, Vimodrone/Milano; 2014 “La Passiflora non è una passeggiata en plein air”, a cura di R. Peros e N. Štokić, Palazzo Ducale (Knezeva Palaca), Zara, Croazia.

Mostre collettive recenti: 2018 “Agenti del Caos”, a cura di Agenti del Caso, Millenium Gallery, Bologna; 2017 “Non tutti i cervelli sono paesi da abitare”, a cura di Solidea Ruggiero, Open House Art Lab Event, Residenza in via Neroni, San Benedetto del Tronto (Ap); 2016 “Esercizi di fotografia”, azione performativa “E’ da considerare il buio, un rifugio?”, a cura di Danilo Cognigni, Porto S. Elpidio (FM); “Il tutto è più della somma delle sue parti”, a cura di M. Letizia Paiato, Marche Centro D’Arte”, San Benedetto del Tronto (AP); 2015 “#nuovicodici”, “#aroomofherown”, a cura di Milena Becci/Valeria Carnevali, Palazzo Stanga Trecco, Cremona.

La parola fonologica, ossia orale, è una successione di suoni, distinguibili per la loro diversa sonorità e pronuncia, separati dallo spazio-tempo, (Wikipedia).
La cacofonia, dal greco kakos, cattivo, e phonè, voce, suono, si riferisce al suono, quello che risulta sgradevole all’udito per la successione disarmonica.

La performance “Mi chiamo Rita, ballo, canto, scrivo versi in notturna” vuole mettere in scena la lettura a più voci di un numero imprecisato di poesie, recitate contemporaneamente. La sovrapposizione ricercata nella lettura asincronica di più soggetti determina nell’ascolto una impossibilità nella comprensione, quindi una mancata comunicazione, denominata cacofonia. Il testo diventa così il pretesto per elaborare il senso del dramma quando viene a mancare l’armonia. (Rita Vitali Rosati)

Rita Vitali Rosati è un’artista che vive il suo tempo, lo legge, lo racconta, lo supera. Ironica e visionaria è da sempre capace di offrire un quadro efficace, a tratti duro della contemporaneità. Ho la fortuna di conoscerla, di parlarci e negli anni ha saputo colpirmi con l’allegria, la genialità, la tristezza e la dirompente energia delle sue parole, delle sue idee e delle sue insicurezze. Rita Vitali Rosati mostra in ogni momento un bisogno estremo di comunicare, un’attenzione ai nuovi media eppure nello stesso tempo cataloga minuziosamente tutto ciò che le passa sotto mano (foto, scritti, pensieri). È generosa e ama condividere con le persone che stima le cose che la colpiscono e che stimolano la sua attenzione. Ama servirsi della posta tradizionale, scrive, preferisce la penna al computer e parlare al chattare (o almeno credo, non mi è mai capitato di chattare con lei). Non è anonima e non è arrogante, è un’artista, una persona, una donna, un’insegnante (anche se poi precisa ex), magari questo potrebbe sembrare poco e invece dice tanto. Porta scarpe 39, su tutti e due i piedi. (Dario Ciferri)

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